Al settimanale ‘Sette’ Ivan Gazidis ha aggiornato i tifosi sulle sue condizioni di salute: “Mi sento bene. Sono molto impegnato, riesco a coniugare il lavoro e le terapie. Sembra che stiano avendo effetti positivi, mi rendono fiducioso per un pieno recupero, spero di tornare il prima possibile.
Riesco comunque a seguire il Milan, ho visto la bella partita con il Cagliari e rivedere San Siro nuovamente vivo è stato emozionante, mi sentivo anch’io tra la Curva. L’affetto dei tifosi? Sono rimasto senza parole per i messaggi che mi sono arrivati dalla grande famiglia Milan. Tutto questo mi sta dando un’energia incredibile. Ora capisco cosa provano i giocatori quando sentono la spinta dei tifosi allo stadio”.
L’ad rossonero ha proseguito: “Credo molto nella leadership di Pioli, un uomo curioso, che segue come il calcio si evolve, ma anche alla fame dei giocatori. Il calcio è anche un gioco mentale. Ho letto un libro molto interessante, ‘The captain class’, parla del tiro alla fune: ci sono degli studi: quando una persona tira contro un’altra sviluppa una certa forza, quando ci sono otto persone da una parte e otto dall’altra scopriamo che il singolo ce ne mette di meno”.
“Questo perchè in un angolo del cervello pensa che qualcun altro si farà carico della sua responsabilità. Ci sono giocatori la cui influenza va oltre la performance in campo, si sviluppa nel 5% che danno in più a tutti gli altri. Ibra è così. Ma anche Kjaer è un leader e, con stili diversi, Kessie e Bennacer”.
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