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I più attenti tra i fan interisti, al veder scendere in campo i propri beniamini in occasione di Inter-Shakhtar, si saranno certamente accorti che c’era qualcosa di diverso, qualcosa di strano. Non nell’undici titolare scelto da Simone Inzaghi, identico a come ce lo si aspettava, e nemmeno nell’atteggiamento dei giocatori, concentrati sul match come loro solito.
No, ad essere diversa era piuttosto la seconda casacca interista, dalla quale era stato rimosso il tradizionale “biscione”.
La seconda maglia dell’Inter, infatti, rievoca deliberatamente la storica stagione del triplete, quell’annata magica nella quale agli uomini di Mourinho riuscì di vincere ogni cosa. Anche in quel lontano 2010, infatti, la seconda divisa nerazzurra era adornata da un biscione. Un po’ come quest’anno, insomma.
Ciò che tuttavia i giocatori e i tifosi dell’Inter non potevano di certo aspettarsi, era che proprio quel biscione memorativo non venisse considerato regolamentare dalla UEFA. Così come sancito dall’articolo 8.09 del regolamento ufficiale, infatti, “la scelta del modello è illimitata, con le seguenti eccezioni (da valutare a sola discrezione dell’amministrazione UEFA): 1)Il motivo deve essere non pittorico, ad esempio non deve contenere immagini, simboli o altre illustrazioni; 2) Il modello non deve consentire a una persona ragionevole di identificare un produttore o uno sponsor rilevante per l’attrezzatura.”
Chiaramente pittorico, il biscione nerazzurro è stato dunque repentinamente rimosso dalla seconda maglia interista. L’avvisaglia di tale decisione, la si era avuta già nel primo pomeriggio, quando pure la Primavera meneghina era scesa in campo contro quella ucraina con una divisa bianca priva di qualsiasi rimando “serpentesco”.
La sera, pertanto, anche la prima squadra dell’Inter si è vista recapitare una divisa “de-biscionata“, dovendo con ciò sottostare al regolamento UEFA. In maglia bianca, Lautaro Martínez e compagni hanno dunque sfidato i ragazzi di De Zerbi, recente conoscenza del calcio italiano. E a “reti bianche” – forse non a caso – si è anche concluso l’incontro valido per la seconda giornata del girone di Champions League. Un risultato, quest’ultimo, che soddisfa molto di più i padroni di casa. Defraudata del proprio proverbiale veleno, l’Inter scevra di biscione si è dunque dovuta accontentare di un misero punticino. Questo, del resto, è ciò che accade a chi non riesce a incidere (con zanne serpentesche) al momento giusto.
Il biscione memorativo, tuttavia, non è stata l’unica componente della maglia nerazzura a venir rimossa a seguito di un reclamo UEFA. Anche la nota scritta “By Socios.com“, che sottende lo sponsor “$INTER Fan Token“, non viene infatti accettata dal regolamento. E così, in occasione dell’incontro a reti bagnate contro lo Shakhtar Donetsk, Barella e compagni sono scesi in campo con una divisa più spoglia del solito. All’improvvisa sparizione del biscione, infatti, ha fatto subito seguito anche quella della scritta citata in precedenza. Chissà se, nel corso dei prossimi impegni internazionali, la casacca nerazzurra perderà altre componenti. Quel che è certo, in ogni caso, è che la UEFA è molto rigida quando ne va del proprio regolamento. Biscioni e biscione sono avvisati!
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