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Sorprendente la scelta del C.t della Svezia Janne Andersson di convocare l’asso svedese per le prossime partite contro Kosovo e Grecia valide per le qualificazioni ai Mondiali del 2022.
Prima i soliti problemi al ginocchio, poi, come se ciò non bastasse, l’infiammazione al tendine d’achille subita in occasione dell’unica partita stagionale sin qui disputata, quel Milan-Lazio del 9 settembre in cui, tra le altre cose, Zlatan è riuscito pure a segnare un gol con le scarpe slacciate.
L’apporto di Ibrahimovic alla causa rossonera, ad oggi, è stato pressoché nullo, specialmente se si tengono in considerazione le pesanti assenze del leader svedese nei momenti più ostici della stagione, come, per esempio, la sfida contro la Juventus o il duplice impegno di Champions League contro Liverpool e Atletico Madrid. Complice l’età, l’attaccante spregnerà 40 candeline il prossimo 3 ottobre, Ibra non può infatti contare su una forma fisica smagliante, così come testimoniano i continui acciacchi che lo costringono continuamente ai box. Acciacchi di cui tuttavia il C.t della Nazionale svedese Janne Andersson sembra non essersi affatto accorto, tanto da decidere di convocare il bomber per le prossime Qualificazioni Mondiali del 9 e del 12 ottobre.
I prossimi due impegni, infatti, rappresentano per la Svezia di Andersson un’occasione capitale. Con due successi contro Kosovo e Grecia, infatti, gli scandinavi potrebbero addirittura scavalcare la Spagna di Luis Enrique in vetta al Girone B. Un dettaglio non da poco, specialmente se si tiene in considerazione il fatto che soltanto le prime di ciascun gruppo otterranno la qualificazione diretta alla fase finale dei Mondiali in Qatar del prossimo 2022.
Per le seconde, invece, si profila lo spauracchio play-off. E sebbene nel 2018 l’aut-aut con l’Italia di Ventura disse bene agli svedesi, non prendersi il rischio è certamente più auspicabile. Una ragione in più, quest’ultima, per avvalersi del carisma e dell’esperienza di un campione come Zlatan Ibrahimovic. Come ben sanno dalle parti di Milano, la sua presenza è infatti preziosa anche fuori dal rettangolo di gioco, così come attesta il cambio di mentalità e di stile apportato da Ibra nello spogliatoio milanista.
Da Milanello, per ora, non è giunta alcuna presa di posizione, tanto più che dopo la sconfitta interna subita contro l’Atletico del “Cholo” Simeone, i problemi cui pensare sono ben altri. L’infermeria, infatti, è più affollata che mai, mentre all’orizzonte si profila un’ennesima battaglia: lo scontro con la rocciosa Atalanta di Giampiero Gasperini. Insomma, tutt’altro che un gioco da ragazzi.
Quel che è certo, tuttavia, è che le condizioni di Ibrahimovic verranno monitorate con estrema attenzione, onde evitare nuove, rischiosissime ricadute. A prendersi cura delle condizioni di Ibra, in ogni caso, ci penserà lo stesso Ibra, molto spesso rigido con gli altri, ma prima ancora esigente nei propri stessi confronti.
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