Chi è Davide Petrucci, dal sogno United all’Hapoel Be’er Sheva

Dall’essere il “futuro Totti” al peregrinare in giro per l’Europa in cerca di una maglia da titolare il passo è breve. Lo sa bene l’attuale centrocampista dell’Hapoel Be’er Sheva, squadra della massima serie israeliana. Ma chi è Davide Petrucci, la promessa mancata che conquistò nientemeno che il Manchester United?

Chi è Davide Petrucci

United grab new Totti“, queste, per l’esattezza, le parole utilizzate dal Daily Mail per descirvere l’acquisizione, da parte del Manchester United, del giovane trequartista della Roma Davide Petrucci. E in effetti, intorno al sedicenne romano, le aspettative erano di un certo livello, soprattutto se si pensa all’incredibile offerta degli inglesi per convincerlo a trasferirsi Oltremanica: un lavoro da giardiniere per suo padre e 100.000 sterline all’anno per lui. Non male per un giovane che aveva ancora tutto da dimostrare, specialmente se si tiene in considerazione l’offerta della stessa Roma, così come raccontato dallo stesso Davide nel corso di un’intervista:

Era dura dire di no, anche se sono un tifoso della Roma e avrei vestito quella maglia per tutta la mia carriera. Lo United ha offerto a mio padre Stefano un lavoro da giardiniere. Un mese fa la Roma mi ha offerto un contratto a salario minimo senza nemmeno dirmi la durata. Ho chiesto un po’ di tempo per pensarci visto che lo United aveva già avanzato la propria offerta, ma loro mi hanno dato solo tre giorni. La Roma mi ha chiuso le porte, lo United me le ha aperte.

Il ragazzo, pertanto, si traferì allo United, suscitando l’ira di tutto l’ambiente romano, autenticamente convinto di essersi lasciato “scippare” un vero e proprio talento.

Il sogno United resta tale

Al Manchester, tuttavia, le cose si mettono subito male. A complicare tutto, un infortunio muscolare che nel corso del 2009 costringe il giovane Davide a fermarsi per la bellezza di 8 mesi. Nonostante l’affetto dei compagni – su tutti quello di Paul Pogba, un vero e proprio amico con il quale condivise addirittura l’appartamento ai tempi delle Riserve (“È stato divertente vivere insieme, ci insegnavamo la nostra lingua a vicenda”) -, Davide stenta a trovare il campo anche una volta rientrato dall’infortunio. Così, nel 2013, il ragazzo decide di andare in prestito al Peterborough, in Championship, dove collezionerà soltanto 4 presenze condite da un bel gol contro il Leicester. L’anno dopo, sarà la volta dei belgi dell’Atwerp, prima di far ritorno in Inghilterra, sponda Charlton.

È l’inizio di una serie infinita di peregrinazioni in giro per l’Europa e la fine del sogno United. Nell’estate del 2014, ad appena 23 anni, Davide comunica alla società la propria decisione di cercare fortuna altrove. In quel di Manchester, infatti, il proprio sogno sarebbe rimasto per sempre incompiuto.

L’approdo al Be’er Sheva

Dopo un’esperienza più che soddisfacente con il Cluj, club rumeno con il quale sfidò persino la sua ex squadra, quella Roma che tanti anni prima si era separata da lui a malincuore, Petrucci cerca fortuna in Turchia, sponda Caykur Rizespor, prima di approdare in Serie B, prima all’Ascoli e poi al Cosenza.

Ultima tappa del suo eterno peregrinare, l’Hapoel Be’er Sheva, maglia con la quale, nel corso della stagione 2016/17, Davide è riuscito addirittura a battere per ben due volte di fila l’Inter in Europa League.

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