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Ci sono notti in cui la macchina azzurra è calda e ti porta alla vittoria di prestigiosi trofei, ed altre, come quella di ieri sera, nelle quali il motore della nostra Nazionale va in panne e, con buona pace di Roberto Mancini, l’unico risultato possibile è la sconfitta.
Chi non si ferma mai, tuttavia, sia che si tratti di una nottata serena sia che le nuvole si addensino minacciose nel buio del cielo, è il ragazzo con il numero 14 sulle spalle.
Italia-Spagna: Federico Chiesa è l’ultimo ad arrendersi
Gli spagnoli sono venuti a Milano con rabbia e determinazione. Cucita nei loro cuori iberici, la ferita infertagli dal gladio italico in occasione della semifinale di Euro 2020, vinta dagli azzurri ai calci di rigore. Luis Enrique, prima del fischio d’inizio del match, era stato fin troppo chiaro: vogliamo la nostra vendetta. E vendetta, purtroppo per noi italiani, è stata.
Le “Furie rosse”, molto più frizzanti del solito, hanno subito aggredito la roccaforte azzurra, riuscendo a penetrarla al secondo tentativo con Ferrán Torres. Nel giro di nemmeno mezz’ora, l’espulsione di Leonardo Bonucci per doppia ammonizione e il raddoppio dell’attaccante del Manchester City hanno definitivamente messo in ginocchio i ragazzi di Roberto Mancini.
Chiesa, l’uomo della resistenza
Rientrati in campo dopo la pausa, gli azzurri si ritrovano con l’uomo in meno e sotto di due reti. Il manto erboso, di conseguenza, sembra di esclusiva proprietà degli spagnoli, i quali non si fanno problemi a razziarlo in lungo ed in largo. Unico a non cedere, proprio nel centro del villaggio italico, Federico Chiesa.
Mentre gli uomini di Luis Enrique gestiscono senza particolari patemi il risultato, il numero 22 della Juventus è infatti una vera e propria furia, azzannando al collo gli avversari, facendogli sentire ovunque la propria pressione e non pensandoci su nemmeno due volte prima di partire alla volta della porta nemica a 30 chilometri all’ora. Ed è proprio in occasione di una delle sue proverbiali sgroppate, che Federico Chiesa riesce ad eludere il pressing del difensore avversario e ad involarsi verso i pali difesi da Unai Simon. L’assist per l’accorrente Lorenzo Pellegrini è di quelli facili facili. Un cioccolatino che chiede solo di essere scartato. E così fa il capitano giallorosso, il quale appoggia in rete l’invito di Federico e riapre il match all’ottantatreesimo minuto della ripresa.
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Chiesa, what else?
L’inizio di stagione di Federico Chiesa è stato dei più entusiasmanti. Pur tenendo in considerazione il periodo critico attraversato dalla Juventus tra la fine di agosto e i primi di settembre, il numero 22 bianconero ha infatti sempre dato il massimo, convincendo spesso e volentieri tutti gli addetti ai lavori. Incredibile, sotto questo riguardo, la sua prestazione nella magia notte di Champions nel corso della quale la Vecchia Signora è riuscita a sconfiggere nientemeno che il Chelsea campione d’Europa. A marcare la rete decisiva, anche in quell’occasione, proprio Federico Chiesa.
La domanda, a questo punto, è solo e soltanto una: cosa manca a questo ragazzo per essere considerato tra i migliori esterni del mondo? È perché mai non ci viene in mente proprio nulla?