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Prima hanno battuto lo Shakhtar Donetsk di De Zerbi, poi, non soddisfatti, hanno fatto visita al Real Madrid di Carlo Ancelotti, andandosene dal Santiago Bernabeu con le tasche piene, farcite di punti Champions e di milioni UEFA. Ma qual è l’impero economico che si cela dietro allo Sheriff Tiraspol, la prossima avversaria dell’Inter nella massima competizione europea.
Il club è detenuto da una holding composta, tra gli altri, da alcuni ex funzionari del Kgb, il comitato per la sicurezza dell’Unione Sovietica scioltosi nel novembre del 1991. Fondato nel 1997, lo Sheriff Tiraspol è dunque nelle mani di personaggi estremamente influenti, nonché politicamente attivi. I nomi di riferimento, da questo punto di vista, sono due: Victor Gusan e Ilya Kazmaly.
L’interesse dei due filorussi, ad ogni modo, non si limita al solo mondo del calcio, dirigendosi al contrario verso ogni tipo di settore, l’importante è che possa essere una fonte di guadagno, una sorgente di denaro fresco da investire a sua volta.
Tiraspol è la capitale di uno stato non riconosciuto dall’ONU, il cui nome è Transnistria. Nata nel 1992, dopo mesi di combattimenti, e in seguito al definitivo crollo dell’Unione Sovietica, questa non misura che 400 chilometri in lunghezza per 20 scarsi in larghezza. Ciononostante, lo stato filorusso è sede di alcune delle imprese dal fatturato più elevato di tutta la regione, che buona pace della confinante Moldavia.
Queste imprese, ed è proprio questo il dato curioso, appartengono in larga misura a quella stessa holding che detiene lo Sheriff Tiraspol. Sì, perché a partire dalla fondazione dell’azienda “Sheriff” datata 1993, Victor Gusan e Ilya Kazmaly hanno messo su un vero e proprio impero economico.
Dal controllo della Agroprombank, la banca principale dell’insorgente Transnistria, alla fondazione della Interdnestrcom, il principale operatore di telecomunicazioni dello stato ribelle; dalle fabbriche di amido, una delle principali fonti di ricavo in Moldavia, a quelle di cereali; dalla fabbrica tessile Tirotex all’azienda Kvint, principale produttore di bevande alcoliche della regione; dalla privatizzazione dei depositi di petrolio nazionali a quella delle fornaci. Il capitale della holding “Sheriff” è cresciuto in maniera esponenziale, tanto da arrivare a possedere più della metà di tutte le aziende registrate in Transnistria, anche grazie alla pesante crisi finanziaria che ha colpito il mondo intero nel 2008.
Reduce da dieci risultati utili consecutivi tra preliminari e gironi, lo Sheriff Tiraspol è certamente una, se non la squadra rivelazione del torneo. Il cammino europeo percorso fin qui, fatto di tanti successi e di nessuna caduta, è fruttato alle casse del club la non indifferente cifra di 21 milioni di euro. Victro Gusan, unico proprietario dell’azienda Sheriff a partire dal marzo del 2012, non sembra comunque particolarmente impressionato. Per un magnete come lui, infatti, 21 milioni di euro non sono ancora nulla. Il bello, come si suol dire, deve ancora venire. A partire proprio da stasera, dalla sfida con l’Inter di Simone Inzaghi, dall’ennesima prova di forza per i filorussi.
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