Chi è Stefano Colantuono, il nuovo allenatore della Salernitana

La sconfitta contro lo Spezia è costata a Castori l'esonero. La Salernitana ha così deciso di richiamare Stefano Colantuono. Chi è l'allenatore romano?

La sconfitta per 2-1 contro lo Spezia ha convinto i piani alti al cambio di panchina. La Salernitana, attualmente ultima in classifica, ha così deciso di richiamare una vecchia conoscenza: Stefano Colantuono.

Chi è Stefano Colantuono

Nato a Roma il 23 ottobre del 1962, Stefano inizia giocare a calcio nel Velletri, per poi passare in C1 alla Ternana.

La sua carriera da difensore centrale, ad ogni modo, è tutt’altro che entusiasmante, e infatti il ragazzo si affaccia raramente in Serie A. Spicca, da questo punto di vista, la sua esperienza biennale al Pisa, club con il quale riesce a portare a casa addirittura una Coppa Mitropa.

Decisamente più interessante è invece la sua carriera da allenatore, cominciata proprio nello stesso spogliatoio nel quale aveva finalmente deciso di appendere gli scarpini al chiodo: quello della Sambenedettese. Quando Stefano ne prese in mano le redini, la squadra di Serie C2 occupava le ultime posizioni della classifica. A nove giornate dal termine, Colantuono compì l’impresa di condurre la formazione di San Benedetto del Tronto fino al 5° posto, l’ultimo valido per i play-off. I ragazzi ottennero infine la promozione in C1, con gran gioia di tutte le parti in causa.

Dalle esperienze in B alla Serie A

L’anno successivo (2003), un Colantuono decisamente galvanizzato dall’esperienza con la Sambenedettese passa finalmente al Catania, club di Serie B. In Sicilia, Stefano conferma immediatamente la propria predisposizione per il ruolo di allenatore, ottenendo 18 successi nell’arco di un campionato (record di sempre per gli etnei).

Dopo una breve parentesi al Perugia, Colantuono viene quindi chiamato alla guida dell’Atalanta, club che l’allenatore romano riesce a portare fino in Serie A. Al proprio primo anno nella massima serie italiana, Stefano racimola la bellezza di 50 punti, convincendo tutti gli addetti ai lavori e meritandosi il rinnovo del contratto.

Un contratto che tuttavia Colantuono non rispetterà, passando immediatamente al Palermo di Zamperini, sulla cui panchina passerà due anni estremamente travagliati, tra esoneri apparentemente ingiustificati e richiami dell’ultimo momento assolutamente improbabili.

Nel 2009 gli viene quindi affidata la guida del Torino, club che al momento della sua assunzione milita in Serie B. In Piemonte, Stefano trascorre due stagioni tutt’altro che semplici, fallendo in entrambe le occasioni la tanto auspicata e desiderata promozione in Serie A. Al termine del secondo mandato, Colantuono annuncia pertanto il suo imminente ritorno all’Atalanta, club con il quale stringerà un proficuo rapporto di collaborazione durato ben 5 anni.

Dall’Udinese al Salernitana-bis

Esonerato dall’Atalanta nel 2015, dopo 251 panchine frutto di 115 vittore, 71 pareggi e 95 sconfitte, il tecnico di Roma viene quindi chiamato dall’Udinese, club sulla cui panchina in ogni caso non siederà a lungo. Sconfitto in casa dalla Roma, il 16 marzo del 2016 Stefano verrà infatti sostituito da Luigi Di Canio.

Dopo una breve parentesi al Bari, Colantuono viene quindi chiamato per la prima volta dalla Salernitana, club di Serie B animato dall’ambizione di ottenere una storica promozione in Serie A. Le cose, tuttavia, non vanno come sperato, e così Stefano rassegna le proprie dimissioni dopo aver raccolto tre sconfitte consecutive. Oggi, a poco meno di 3 anni di distanza, il tecnico di Roma e la Salernitana si incontrano di nuovo.

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Scritto da Andrea Crenna

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