L’esonero di Espirito Santo era nell’aria da tempo: troppe le prestazioni deludenti di Son e compagni, troppo pochi i punti portati a casa tra Premier League e Conference League. Quello che ben pochi tifosi degli Spurs potevano attendersi, tuttavia, è che il presidente Levy non avrebbe badato a spese pur di trovare un degno sostituto.
L’ingaggio di Antonio Conte, da questo punto di vista, è alquanto sorprendente, e ciò soprattutto alla luce della situazione finanziaria in cui versa il club, con più di 1.300 milioni di debiti stimati.
Sì, perché uno dei principali inconvenienti degli esoneri, se non il principale, è che il club deve continuare a versare regolarmente lo stipendio all’ex tecnico come se questo non fosse mai stato sollevato dal suo incarico. Sotto questo riguardo, il Tottenham paga attualmente ben tre allenatori distinti.
Il primo è nientemeno che José Mourinho, il quale allena attualmente la Roma, e tuttavia ha concordato con il club londinese una buonuscita da oltre 17 milioni di euro. Il secondo è il recentemente esonerato Espirito Santo, per il quale si parla di circa 16 milioni di euro residui (il suo contratto scade infatti nel 2023). il terzo, appunto, è Antonio Conte, il nuovo tecnico degli Spurs che percepirà più o meno 17.5 milioni di euro nello spazio di 20 mesi, diventando perciò il secondo manager più pagato al mondo dopo Pep Guardiola al Manchester City.
Fin qui, niente di male, non fosse che il club del presidente Levy versa in gravissime condizioni economiche. Ciò lo si deve prevalentemente alle spese relative alla costruzione del nuovo Tottenham Hotspur Stadium, l’impianto che ha sostituito il vecchio White Hart Lane. Per il nuovo stadio, infatti, si stima che la società londinese si sia indebitata a breve termine per più di 400 milioni di euro.
A gravare sulle casse del club, tuttavia, sono anche le conseguenze della pandemia mondiale di Covid-19, a causa della quale sono state stimate perdite per oltre 200 milioni di euro. Bisogna infatti sempre considerare l’enorme importanza, specialmente in Inghilterra, che hanno le entrate derivanti dal botteghino, con gli stadi di Premier Legaue quasi sempre pieni, lockdown permettendo, questo va da sé.
Nonostante i gravosi debiti, il presidente Levy sembra aver garantito ad Antonio Conte un budget per le prossime sessioni di calciomercato da oltre 180 milioni di euro. Una cifra spropositata, specialmente alla luce delle difficoltose condizioni in cui versano le casse del club, e ciononostante una cifra necessaria a convincere il tecnico leccese, il quale – è sempre d’uopo ricordarlo – non accetta mai progetti che non siano estremamente competitivi.
L’Inter di Zhang, questo, lo sa molto bene, dato che ha dovuto rinunciare all’incredibile carisma del nuovo allenatore del Tottenham proprio a causa dell’impossibilità di garantirgli un mercato di un certo tenore. Le cessioni di Hakimi e Romelu Lukaku, del resto, sono lì a testimoniarlo. E così, sulla panchina nerazzurra si è seduto Simone Inzaghi, ma questa, ça va sans dire, è tutta un’altra storia.
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