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In casa nerazzurra si respira un’aria fresca e rassicurante, un’aria, per intenderci, d’alta, d’altissima classifica. La formazione d’Inzaghi è infatti riuscita, nello spazio di poche settimane, nella duplice impresa di ottenere una storica qualificazione agli ottavi di finale di Champions (l’Inter non vi metteva piede da ben dieci anni) e a conquistare il primo posto in solitaria in campionato.
Nel corso dell’ultima sfida contro il Cagliari, le cose si sono messe talmente bene da convincere il tecnico piacentino a lanciare nella mischia un ragazzo del 2003. Si tratta di Mattia Zanotti, un giovane esterno dal futuro assicurato.
Nato a Lonato sul Garda, Zanotti muove i primi passi, calcisticamente parlando, proprio in maglia biancazzurra, attirando ben presto l’attenzione degli scout nerazzurri, i quali non esitano a portarlo in quel di Milano nel corso dell’estate del 2017. Aggregato fin da subito all’under 15, Mattia conquista subito lo scudetto di categoria, mettendo addirittura a segno un gol nella finale vinta per 5-0 contro gli acerrimi rivali della Juventus.
Cresciuto sotto l’attenta ed accorta guida tecnica dell’allora allenatore della Primavera Armando Madonna, il giovane esterno (ma anche terzino, e all’occorrenza persino mezz’ala) viene ben presto promosso in seconda squadra, guadagnandosi immediatamente la stima e la fiducia di tutto l’ambiente nerazzurro. L’avvento di Christian Chivu sulla panchina della seconda formazione interista non cambia le cose, al punto che sotto l’egida di uno degli storici eroi del Triplete nerazzurro, Mattia Zanotti attraversa un periodo di crescita senza precedenti, tanto da meritarsi qualche chiamata, seppur ancora occasionale, in prima squadra.
Le caratteristiche tecniche del ragazzo ne fanno un vero e proprio jolly, uno di quei giocatori che qualsiasi allenatore vorrebbe avere in squadra, specialmente nei momenti più caotici e “trafficati” della stagione. Abile palla al piede, Zanotti nasce terzino, anche se come detto può giocare anche come mezz’ala o come esterno di centrocampo (ruolo nel quale ha debuttato domenica 12 dicembre in occasione della sfida casalinga contro il Cagliari).
Giocatore di corsa e sostanza, dotato di una fisicità possente e quasi esuberante, Zanotti ha in Javier Zanetti il proprio idolo e punto di riferimento, e ciò sia per via della somiglianza tecnica che accumuna i due, sia per l’incredibile maturità calcistica che lo storico capitano dell’Inter ha sempre messo in mostra; una qualità, quest’ultima, che il giovane classe 2003 non ha mai smesso di ammirare.
Nella giornata di ieri – domenica 12 dicembre – l’Inter di Simone Inzaghi è scesa in campo contro il Cagliari sapendo che qualora avesse vinto avrebbe conquistato la vetta in solitaria della classifica. Andati in vantaggio nel corso del primo tempo grazie alla rete di Lautaro Martínez, i nerazzurri sono poi riusciti a dilagare nella ripresa, mettendo ben presto il risultato al sicuro. È proprio allora – quando il tabellino diceva ormai Inter 4 Cagliari 0 – che il tecnico piacentino ha deciso di buttare nella mischia il giovane Zanotti, il quale ha rilevato uno stanchissimo Ivan Perisic sulla fascia di sinistra. Entrato con il piglio giusto, Mattia per poco non trova il primo assist della propria brevissima carriera, non fosse che il destro di Sanchez va infine a sbattere contro la traversa, calibrato male di qualche millimetro.
Queste, nella fattispecie, le parole di Mattia Zanotti al termine dell’incontro:
È fantastico aver esordito in Serie A con questi colori, è stata una serata magnifica e non ho parole per descriverla. Ringrazio Inzaghi, prima di entrare mi ha detto di stare tranquillo e di fare il mio. Poi ringrazio anche i miei compagni di squadra, debuttare in questo modo a San Siro è stato bellissimo. Dedico quest’esordio alla mia famiglia, alla mia ragazza e ai miei amici, quando sono sceso in campo ho pensato a tutte le persone che mi sono state vicine, alle prime esperienze, al Brescia e poi all’Inter
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