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Ad annunciarlo per prima è stata Radio Marca. L’emittente spagnola ha infatti confermato ciò che ormai era nell’aria già da parecchi giorni a questa parte, ovvero la conferma dell’imminente ritiro dell’attaccante del Barcellona Sergio Aguero.
Dopo appena 4 presenze, condite da un solo gol nel Clasico contro il Real Madrid di Carlo Ancelotti, per di più ininfluente ai fini del risultato, il neo attaccante del Barcellona interromperà repentinamente la propria breve esperienza catalana. A costringerlo a compiere siffatta decisione, il presentarsi di una grave aritmia cardiaca, la quale, sebbene avesse inizialmente dato l’impressione di essere compatibile con il gioco del calcio ad un livello professionistico, si è infine dimostrata di un’entità troppo grave per permettere al giocatore argentino di continuare a fare ciò che per larga parte della sua vita ha fatto in maniera così egregia ed eccelsa.
L’avventura del Kun in quel di Barcellona termina pertanto in maniera tanto amara quanto repentina, diventando ufficialmente la peggior esperienza calcistica dell’intera carriera del trentatreenne, il quale non solo si era trasferito nella città di Gaudì con la speranza di giocare insieme all’amico di una vita Lionel Messi (trasferitosi nel frattempo al Paris Saint Germain), ma aveva infine creduto di poter rinascere sotto la guida del nuovo tecnico azulgrana, quel Xavi che così tante volte aveva rispettato ed ammirato da avversario. Entrambi i sogni, con buona pace del Kun, sono quindi destinati a rimanere tali, con l’aggravante di non poter mai più fare il calciatore professionista. La salute, come sempre, viene infatti prima di ogni altra cosa.
Giunge quindi anticipatamente al capolinea quella che è stata a tutti gli effetti una carriera grandiosa. Sergio Aguero, nello spazio di poco più di 15 anni, è infatti riuscito a vincere ogni genere di trofei, dagli ori olimpici con l’Argentina fino alla Supercoppa Uefa con la maglia dell’Atletico Madrid. All’appello, tenendo in considerazione anche la recentissima vittoria in Copa America, mancano solamente le due competizioni più prestigiose in assoluto, la Champions League e la Coppa del Mondo. Trofeo che ora Aguero potrà vincere soltanto in qualità di allenatore (sempre che sia questa la via che deciderà di prendere), giacché la sua carriera da calciatore è ormai tragicamente giunta al capolinea.
In carriera, tra Independiente, Atletico Madrid, Manchester City e Barcellona, Sergio Aguero ha racimolato più di 685 presenze, mettendo a segno la bellezza di 385 reti, più di una ogni due incontri. Uno score, questo, che gli ha permesso, tra le altre cose, di diventare il marcatore più prolifico della storia del Manchester City, e questo in un’epoca in cui la squadra dello sceicco Mansour Al Nahyan comprava campioni di ogni sorta.
Perdendo Aguero, il Barcellona perde il grande colpo del mercato estivo, il giocatore che più di ogni altro era chiamato a far fare a Pedri e compagni il salto di qualità tanto agognato. La squadra, che sta attraversando uno dei momenti più neri della propria storia recente, sarà quindi chiamata a trovare un sostituto all’altezza. Il problema, in ogni caso, resta sempre lo stesso: non ci sono soldi.
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