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Rischiano ammonizioni, infortuni e figuracce ma l’esultanza è irrinunciabile per molti bomber del calcio. Da citazioni cinematografiche a quelle dei videogames, scopriamo quelle ispirate e quelle originali, tra qualche polemica e sani sfottò tra le tifoserie.
A Roma lo chiamavano così, oltre che Re Leone. E la sua esultanza “a mitraglia” appunto, è stata amata e imitata da molti. Ma dietro l’ esultanza di Gabriel Omar Batistuta c’è la storia di una amicizia, quella col suo massaggiatore storico della Fiorentina, Luciano Dati. Il rapporto tra i due andava oltre il campo, al punto che Dati seguì Batigol anche ai Mondiali del 98 in Francia, in maniera del tutto privata, tanto da meritarsi il soprannome di 007, che Dati si faceva stampare su ogni divisa, col sette scritto a forma di pistola. Quando disse a Bati “se segni mi spari”, il fenomeno argentino ci mise un solo minuto a portare in vantaggio la viola e ad imitare il gesto della mitraglia verso Dati, che finge di accasciarsi al suolo colpito: nasce il mito della mitraglia, che Batigol esibirà dopo ogni gol esaltando la curva viola e quella giallorossa poi.
Erano gli anni della linguaccia di Del Piero, divenuta negli anni la risposta italiana alla linguaccia dei Rolling Stones: ispirata da Michael Jordan, per ammissione dello stesso Alex, non era offensiva nè polemica e divenne un marchio di fabbrica dei gol di Pinturicchio (tra cui quella memorabile in Nazionale, Mondiali 2006, che siglò il 2-0 con cui l’Italia andò in finale eliminando i tedeschi padroni di casa). La linguaccia di Alex fece il giro del mondo.
Una bellissima citazione è stata l’unica eccezione al marchio di fabbrica (nel vero senso della parola…) di Paolo Dybala: alla classica “mask” ha sostituito una posa ispirata ad una celebre esultanza di Michel Platini. Disteso sul prato come su un triclinio, il gomito a terra e una mano a sorreggersi il capo, con sorrisetto beffardo stampato sul volto: voilà le Roi. Bella anche l’occasione, la doppietta in Champions contro lo Zenit con cui Paulo ha superato Michel nella classifica dei marcatori bianconeri. Per una sera il brand del gladiatore, che è il significato della maschera, lascia spazio al ricordo del suo idolo.
Dal canto suo CR7 ha dovuto “tutelare” la sua celebre firma ad ogni goal, il popolare “Siuuu”: nell’amichevole tra Juventus e Team K-League: il brasiliano Cesinha segna il due a uno e festeggia imitando la sua celebre esultanza. Il portoghese non la prende bene, ma tutto si risolve con chiarimento verbale e pacca sulla spalla negli spogliatoi. D’altra parte il marchio di CR7 è tutto farina del suo sacco, come ha raccontato lo stesso Cristiano Ronaldo
“Ho segnato, ho fatto un salto e ho urlato quel ‘Siiiuuu’. Ai tifosi è piaciuto tanto che, quando li incontravo, mi chiamavano ‘Cristiano, Siiiuuu’ e ripetevano l’urlo. Da allora ho continuato a farla”.
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