Non solo la serie A: il Covid non ha fatto sconti al calcio né in Italia né in Europa. Lo evidenzia “The European Champions Report”, la fotografia proposta da KPMG Football Benchmark sullo stato del calcio ai tempi del coronavirus.
Incassi dimezzati, sponsorizzazioni saltate, ingaggi parametrici ai tempi pre-covid: un mix di ingredienti che rischia di essere esiziale per i Club che non hanno le “spalle” forti dal punto di vista della pianificazione finanziaria. Lo studio prestigioso della piattaforma che studia i numeri economici del mondo del pallone, ha preso in esame gli otto club che hanno vinto i campionati della scorsa stagione nei paesi europei più importanti in termini di fatturato del settore calcistico.
L’impatto del Covid sul calcio
I risultati del report sono impietosi verso le squadre prese in esame: Manchester City (Inghilterra), Inter (Italia), Lille (Francia), Bayern Monaco (Germania), Atletico Madrid (Spagna), Besiktas (Turchia), Ajax (Olanda) e Sporting Lisbona (Portogallo) presentano quasi tutte forti perdite rispetto ai dati pre pandemici. Si salva il Bayern, con un leggero attivo di 1,8 milioni di euro, merito della vittoria della Champions. Inter e Atletico Madrid sono quelle più penalizzate dal Covid, anche a causa di investimenti notevoli in chiave campagna acquisti, con cartellini super costosi che hanno condizionato i bilanci. Il deficit di oltre 245 milioni segnato dall’Internazionale è il passivo più alto della storia dei club di serie A. Numeri che fanno tremare i polsi, soprattutto visto il perdurare dell’empasse che sta tenendo fermi i consumi del prodotto calcio.
Tagli alle spese e ripresa dei ricavi
Si corre ai ripari già da una stagione: ingaggi calmierati e tetti salariali rivisti dalla maggior parte dei club, qualche braccio di ferro in corso per rinnovi a cifre sostenibili per i club non sempre graditi ai calciatori. Calciomercato asfittico e ridotto agli scambi indispensabili, i colpi di mercato a suon di milioni sono un ricordo da prima repubblica del pallone. Insomma fatta qualche rara eccezione (Insigne al Toronto con ingaggio record da 11 milioni a stagione), il calcio cerca di porre rimedio alla emorragia finanziaria che sta dissanguando le società.
Nonostante un aumento dei ricavi per Inter (+19%) e Machester City (+17%), il dato che colpisce è l’incidenza del monte ingaggi sui costi generali del Club. Nella sola Inter il costo del parco giocatori e dello staff incide per il 75%, con la cifra impressionante di 261 milioni su 347 di costi.
Guardando più da vicino la situazione di casa nostra, il problema resta identico anche se con numeri e volumi diversi. Tranne che per la Lazio, i principali club italiani segnano perdite importanti: la perdita di fatturato medio annuale è di 32 milioni di euro. A guidare la classifica poco invidiabile delle perdite di incassi maggiore c’è il terzetto Juve, Roma e Inter, in una inedita corsa al primato negativo.