Il nativo di Piancastagnaio (Siena), alla sua prima stagione come allenatore del Sassuolo, nonché prima di sempre nel massimo campionato di calcio italiano, si sta dimostrando una vera e propria rivelazione. Non a caso, il suo nome è stato già scritto a pena sui taccuini della maggior parte dei dirigenti sportivi di Serie A.
Chi è Alessio Dionisi
I sogni che non si realizzano in vita, secondo il detto, si realizzeranno nell’Aldilà. Alcune persone, tuttavia, non hanno bisogno di aspettare così a lungo per riuscire a compiere i propri desideri. Una di queste è sicuramente Alessio Dionisi, ex difensore di Serie C2 e D, nonché attuale allenatore del Sassuolo.
Il suo sogno di approdare nel massimo campionato italiano, infatti, si è semplicemente realizzato qualche anno più tardi, e se è vero che Alessio, 41 anni compiuti da poco, non scende certo in campo in veste di calciatore – non ha più l’età per farlo -, è tuttavia ancora più sorprendente notare la calma e la fermezza – proprie di un veterano – con le quali si siede, “ogni maledetta domenica”, sulla panchina della propria squadra.
Sì, perché Dionisi, in quel di Reggio Emilia, sembra proprio aver trovato la propria dimensione ideale. I neroverdi, infatti, sono una squadra giovane e piena di prospetti interessanti e, in quanto tale, sono caratterizzati da una buona dose di sana esuberanza. Quell’esuberanza che ci vuole per andare a San Siro a testa alta, come se niente fosse, sconfiggendo in un colpo solo Milan ed Inter. Quell’esuberanza, ancora, che serve per battere le Juventus a casa sua, o per pareggiare in casa contro il lanciatissimo Napoli di Luciano Spalletti. Insomma, quell’esuberanza, sana e folle al tempo stesso, che fa del Sassuolo una delle mine vaganti di questo straordinario ed imprevedibile campionato di Serie A TIM.
Le tre imprese dei neroverdi
È il 27 ottobre dello scorso anno quando il Sassuolo, recentemente abbandonato dall’ex tecnico Roberto De Zerbi, volato in Ucraina per allenare lo Shakhtar Donetsk, riesce incredibilmente ad imporsi all’Allianz Arena di Torino contro la Juventus. Al gol iniziale di Frattesi, autentica rivelazione della stagione in corso, aveva infatti risposto il gol del momentaneo pareggio di McKennie. La squadra di Dionisi, che a quel punto si sarebbe anche potuta accontentare del pari, trovò invece la forza di ripotarsi in vantaggio con uno straordinario contropiede finalizzato al 95′ della ripresa da Maxime Lopez.
Un mese più tardi – il 28 novembre del 2021 – Berardi e compagni ripeteranno l’impresa, questa volta contro il Milan di Stefano Pioli, irrimediabilmente sconfitto a San Siro con il risultato finale di 1-3. A segno, in quella circostanza, Scamacca, Kjaer (autogol) e Domenico Berardi. Inutile, il gol in apertura del capitano del Milan Alessio Romagnoli.
Da ultima, l’impresa di domenica contro l’Inter di Simone Inzaghi. In un weekend di Serie A nel corso del quale la Juventus aveva pareggiato, l’Atalanta era caduta in casa della Fiorentina e, soprattutto, il Milan era incappato in un pari contro l’ultima della classe (la Salernitana), i nerazzurri avevano la ghiottissima occasione di riprendersi la vetta del campionato, lanciando un segnale fortissimo alle proprie concorrenti. A guastare le feste interiste, tuttavia, ci ha pensato proprio il Sassuolo di Dionisi, capace di vincere a San Siro con ben due reti di scarto (Raspadori, Scamacca). L’Inter, almeno per questa volta, ha quindi dovuto rimandare i festeggiamenti.