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La guerra Russia-Ucraina è ormai ufficiale. Il mondo è terrorizzato dalle conseguenze che questo conflitto potrà generare. Tanti i settori che verranno colpiti e tra questi, inevitabilmente, anche quello del calcio. Nelle scorse ore si era parlato della finale di Champions League e della possibile decisione sul cambio sede rispetto a San Pietroburgo, città teoricamente prescelta per questa annata 2022.
Una situazione che sta sempre più diventando reale nonostante i grandi interessi che girano attorno alla manifestazione, soprattutto nell’ottica di uno degli sponsor più importanti del torneo: Gazprom, la compagnia energetica statale russa che ha dato persino il nome allo stadio diventato oramai per tutti la Gazprom Arena.
Uefa-Gazprom: i rapporti
Come detto, Gazprom non è solo la compagnia energetica statale russa nonché il più grande fornitore di gas in Europa, ma è anche uno degli sponsor più importanti della Uefa Champions League. Si parla di un giro d’affari da circa 40 milioni di euro nel triennio 2018-2021 e di addirittura 300 nell’ultimo decennio. Ma non solo. Proprio a maggio scorso, Gazprom ha rinnovato la sua sponsorizzazione per la Champions League con l’amministratore delegato di Gazprom Neft, Alexander Dyukov, che è a tutti gli effetti anche membro del comitato esecutivo della Uefa.
Insomma, il legame è più che mai presente e, fino alla triste vicenda tra Russia e Ucraina, anche piuttosto solido. In questa situazione si comprende quindi come l’organismo europeo del calcio abbia e stia ancora oggi tentennando sulla possibilità di “togliere” la finale della competizione alla città russa.
La posizione della Uefa
La Uefa si era esposta in precedenza dichiarando che la situazione tra Russia e Ucraina sarebbe stata monitorata e che, in caso di necessità, ci sarebbero state decisioni a tempo debito.
Un primo comunicato recitava infatti:
“La UEFA sta monitorando costantemente e da vicino la situazione e qualsiasi decisione verrà presa a tempo debito, se necessario. La UEFA non ha altri commenti da fare al momento”.
Ma proprio di recente, la stessa Uefa ha cambiato probabilmente idea annunciato una riunione straordinaria indetta dal suo presidente Ceferin:
“A seguito dell’evoluzione della situazione tra Russia e Ucraina, il presidente UEFA ha convocato una riunione straordinaria del Comitato Esecutivo per le 10:00 CET di venerdì 25 febbraio, al fine di valutare la situazione e prendere tutte le decisioni necessarie”.
La possibile decisione
Sebbene la situazione sia in costante aggiornamento si attende una decisione piuttosto decisa da parte della Uefa che potrebbe interrompere i rapporti con Gazprom o, per lo meno, stabilire una nuova sede per la finale di Champions League.
Le varie ipotesi farebbero pensare ad una destinazione inglese con Wembley scartata per altri impegni previsti a fine maggio. Si fa largo la proposta Londra con i tabloid britannici che spingono per disputare l’ultimo atto in Gran Bretagna.
Per ora le varie manifestazioni Uefa proseguono con Champions ed Europa e Conference League che si sono disputate. L’unica competizione, che però non riguarda il massimo organismo europeo del calcio, che si è fermata è stata la massima serie ucraina che ha sospeso ogni attività a causa dei bombardamenti da parte della Russia. Da sottolineare come siano rimasti coinvolti anche volti noti al calcio italiano come Roberto De Zerbi, tecnico ex Sassuolo ora allo Shakhtar Donetsk.