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Giornate difficili per Ruslan Malinovskyi, centrocampista dell’Atalanta e dell’Ucraina. Il fantasista è rimasto colpito, così come tutto il mondo, dal recente conflitto scoppiato tra il suo Paese e la Russia. Bombardamenti, morti e terrore sono all’ordine del giorno e il calciatore della Dea è rimasto inevitabilmente traumatizzato da tutto quello che sta accadendo.
Nonostante ciò, il classe 1993 è tra gli atleti del mondo dello sport più attivi per provare ad aiutare la popolazione e tutte le persone in difficoltà. Il primo passo, però, è far capire a tutti cosa realmente stia accadendo nella sua terra natale.
Il calcio non è al primo posto nei suoi pensieri in questo momento e non potrebbe essere altrimenti. La sua terra natale, i suoi connazionali e persino qualche parente si trova in Ucraina a combattere per la libertà e persino per la sopravvivenza. Ecco perché Malinovskyi non può non pensare alla guerra. Il calciatore della Dea sta documentando insieme a sua moglie Roksana tutto quello che può riguardo alla situazione difficile del suo Paese. Sui social, il fantasista ucraino ha pubblicato un filmato della città di Kharkiv che in queste ore è sotto attacco.
Precisamente Malinovskyi ha mostrato la città di Kharkiv dove solamente poco tempo fa l’Atalanta aveva giocato in Champions League un match molto importante della sua storia.
“Kharkiv. Due anni fa abbiamo giocato la Champions League con l’Atalanta contro lo Shakhtar in questo bellissimo posto che oggi si scontra con il crimine contro l’umanità…”.
Queste le parole del giocatore nerazzurro. Nessun ulteriore commento da parte sua ma solo quelli della guerra, delle sirene e delle bombe che, inevitabilmente, provocano tristezza e pianti come quelli che sono facilmente ascoltabili nel sottofondo del suo filmato.
https://twitter.com/malinovskyi18/status/1498435565426987010?ref_src=twsrc%5Etfw
Il giocatore dell’Atalanta non è il solo ad essersi attivato per documentare quanto sta accadendo in Ucraina. Infatti, anche sua moglie Roksana fin da subito ha provato via social a mostrare immagini e farsi carico, quanto possibile, di raccogliere aiuti per il suo popolo.
Tra le tante iniziative, la compagna di Malinovksyi ha preso parte alla raccolta di beni di prima necessità che l’associazione Zlaghoda sta portando avanti per aiutare l’Ucraina devastata dalla guerra e al Corriere della Sera ha spiegato anche il perché della sua voglia di dare una mano e dei suoi sentimenti attuali:
La mia famiglia è originaria della Crimea, abbiamo già perso una casa per via della guerra. I miei genitori si trovano vicino a Odessa, sul Mar Nero. Mio padre ha 58 anni e non può muoversi, perché arruolabile. Li sento sempre, i primi tre giorni non ho dormito, non riuscivo a mangiare. Abbiamo amici vicino a Kiev, ci raccontano dei missili che entrano nei condomini. Ho anche amici russi, che non conoscono la verità, non sanno che cosa accade perché la loro televisione dà un’informazione distorta.
Ma Roksana Malinovskyi non si ferma solo a questo. Infatti, la moglie del calciatore dell’Atalanta ha scelto di provare raccogliere dei fondi mettendo a disposizione un numero importante di bandiere dell’Ucraina che, come da lei stessa spiegato, in tanti in quel di Bergamo le hanno chiesto. Presso il Mali Atelier in via XX Settembre 58 in centro città, attraverso una semplice donazione a forfait di 10 euro, sarà possibile avere appunto la bandiera nazionale dell’Ucraina in segno di solidarietà.
https://twitter.com/malinovskyi18/status/1499018494419079178?ref_src=twsrc%5Etfw
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