Una vera e propria svolta per quanto concerne il mondo degli arbitri in Serie A: per la prima volta il direttore di gara potrà liberatamente parlare ai microfoni sugli episodi più dubbi del match. Le polemiche dell’annata precedente erano troppe per essere ignorate (dalla finale di Coppa Italia Juventus-Inter al goal annullato a Malinovskyi in Fiorentina-Atalanta su fuorigioco passivo di spalla), e il VAR veniva utilizzato in una maniera tanto confusionaria quanto incomprensibile analizzando il regolamento stesso.
Tale regolamento è stato cambiato nel corso delle giornate di Serie A, ma la soggezione degli arbitri ha reso tutto confusionario, portando la terna a presentare decisioni diverse nonostante si verificasse lo stesso episodio: per esempio la “volontarietà” sui tocchi di mano che il giorno prima veniva visto in un modo e la giornata dopo in un altro. La VAR stessa viene più vista come un vero e proprio ostacolo che uno strumento di aiuto, e le pubblicazioni delle comunicazioni su episodi dubbi hanno alimentato l’incertezza nei confronti della direzione di gara (nella testa degli appassionati c’è sempre l’audio di Torino-Inter che descriveva una situazione diversa sul fallo non fischiato al capitano del Torino Andrea Belotti). Malafede? Al di là delle chiacchiere da bar, è un contesto molto più semplice di quello che può sembrare: troppe regole poco stabili e la mancata possibilità di utilizzare la moviola in una maniera molto più dinamica e trasparente. Non stiamo assolutamente scoprendo l’acqua calda: da quando il VAR è stato introdotto nel 2017 le polemiche sono ulteriormente aumentate, ma per “come” veniva usato lo strumento. Soluzione implorata e tanto citata? Ciò che viene fatto attualmente in NBA oppure l’introduzione del VAR a chiamata per cercare di rendere il gioco più vivace e limpido sul piano degli episodi. Il calcio è uno sport che può risultare chiave nell’ambito degli episodi, e alcuni ti portano anche a perdere i campionati. Tale situazione ha scatenato tanti dubbi nei confronti dell’A.I.A (Associazione Italiana Arbitri), che ovviamente non poteva ne giustificare la gravità e al tempo stesso andare avanti con gli stop degli arbitri stessi: serve imparare dai propri sbagli cercando di fare meglio il proprio operato, anche per allontanare le voci di chi vorrebbe dei direttori di gara esteri e mandare quelli italiani all’estero per “farsi le ossa” (un po’ come i giovani calciatori che dal settore giovanile piombano nel campionato professionistico).
La parola d’ordine dai piani alti è stata “chiarezza”, e dalla stagione 2022-2023 si potranno ascoltare tutte le registrazioni tra direttore di gara e sala VAR. Dove si potranno ascoltare? Tale contesto potrà essere seguito su Rai 2 tramite il programma 90′ minuto, con l’obiettivo di rendere chiaro tutto quello che succede all’interno del match. Certo, come tutti gli esperimenti verranno riscontrate delle cose da migliorare, ma ciò non toglie una buona base di partenza per il campionato italiano. Ora non resta che aspettare l’inizio del campionato di Serie A, con la voglia di dimostrare competenza, professionalità e assenza di malafede.
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