Cooling Break, che cos’è e come viene applicato in Serie A?

“I giocatori prenderanno milioni di euro, ma rimangono pur sempre normali come noi”. Quante volte abbiamo sentito questa frase quando ci si trovava di fronte ad una situazione apparentemente normale in un contesto che dà l’idea di far parte di un multi verso? Tante volte, ma al di là di quello che può essere il discorso economico, anche i calciatori tendono a subire tutti quei fattori che, all’interno del rettangolo verde, potrebbero influire non solo nel risultato ma anche nella condizione fisica e salutare dell’atleta.

Un esempio concreto? Il caldo. Infatti per aiutare i calciatori stessi ad essere più continui alla presenza di temperature molto alte si è inserito un Cooling break. Non perdiamoci in chiacchiere e analizziamo cos’è questa pausa tanto particolare quanto utile in questi momenti.

Quanto è stato introdotto il Cooling Break?

Prima del Cooling Break i calciatori continuavano a svolgere il loro compito senza pause (ad eccezione del primo tempo), indipendentemente da quelle che erano le condizioni climatiche del match. Tutto cambiò durante ai Mondiali in Brasile del 2014, precisamente nella gara degli ottavi di finale a Fortaleza tra Olanda e Messico, dove s’introdusse, appunto, il Cooling Break. Ma da un punto di vista formale, di che cosa si tratta esattamente? Il regolamento recita: “A previsione della possibilità di interrompere la gara per consentire ai calciatori delle due squadre di reidratarsi (cooling break) viene definita gara per gara, d’intesa tra arbitro e squadre, e implementata a seconda delle condizioni climatiche del luogo di svolgimento della partita. Può essere consentito un break per ogni tempo di gioco se, 90 minuti prima del calcio d’inizio, la temperatura supera i 32 gradi centigradi“. Ovviamente in Brasile sono temperature che si superano come niente, e quindi tale pausa è stata una routine continua per le squadre impegante in tale competizione.

Il Cooling Break in Italia (aspettando l’inizio della stagione)

Ciò che è accaduto in Brasile è stato poi divulgato anche nei Top 5 campionati europei, su tutti anche la Serie A TIM. Precisamente nell’agosto del 2016 durante una partita tra Lazio e Juventus venne applicata senza problemi, ma è precisamente un anno dopo che venne formalmente inserita. La Lega Serie A aveva ufficialmente tracciato le linee di utilizzo tra le “Norme generali relative alle competizioni ufficiali”. Dalla critica è stata presa una posizione tanto obiettiva quanto coerente con le condizioni del match, e tale regolamento venne utilizzato soprattutto ad inizio stagione, considerando che il campionato comincia sempre intorno a fine agosto: contesto meno pesante rispetto anche solo a due settimane prima, ma comunque sempre alta la temperatura. Ritornando invece ai giorni nostri si prospetta una continuità del Cooling Break visto il caldo torrido che si è presentato questa estate, rendendo l’atmosfera molto più pesante (anche soltanto per fare una semplice passeggiata). La situazione dicono che possa migliorare, ma praticare attività fisica con temperature che superano i 38 gradi non è il massimo, e se consideriamo che il campionato comincierà intorno al 13 agosto tutto diventa molto più faticoso. Staremo a vedere quante volte il Cooling Break verrà applicato dalle prime giornate.

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