Dà l’addio al calcio uno dei volti più noti degli ultimi anni nella Serie A: Gonzalo Higuain. In una conferenza stampa tenutasi successivamente quella del tecnico dell’Inter Miami Phil Neville, l’attaccante argentino ha posto ufficialmente fine alla sua carriera da calciatore.
Toccanti le prime parole: “Sento un dolore nell’anima”. Ma d’altronde il carattere dell’attaccante non è più una novità.
Dopo il difficile periodo negli ultimi anni in Italia, il “Pipita”, soprannome derivatogli dal padre centrale del Brest, sembrava aver ritrovato la propria dimensione negli Stati Uniti, ma il tempo scorre, a volte troppo velocemente, e dopo 708 presenze condite da 333 reti (dati che potrebbero cambiare ora di fine stagione) il classe 1987 dice basta: «Questa decisione è stata presa negli ultimi 3-4 mesi, l’ho comunicato al club e abbiamo trovato un accordo. Quando sono venuto qui, l’ho fatto col piacere di giocare a calcio. Infatti smetto in uno dei momenti migliori della mia carriera, quest’anno mi sono divertito moltissimo. Sento un dolore nell’anima, ma è ora di una nuova esperienza e di godermi la famiglia. Ho sempre sognato di chiudere la carriera così, ho trovato un gruppo fantastico e voglio ringraziarli per avermi fatto tornare la voglia di giocare, non avrei mai pensato di trovare tutto questo in Mls. È la decisione più difficile per un calciatore, ma preferisco ritirarmi a questo punto della mia carriera. Ora sono concentrato al cento per cento sulle partite che restano. Aver giocato nove anni con l’Argentina e aver partecipato a tre Mondiali è stata la cosa più bella. Ho solo parole di gratitudine per quello che ho ricevuto».
Affacciatosi al mondo del professionismo con la maglia del River Plate nel 2005, vola a Madrid nel 2007. Sono gli anni post “Galactiscos”, gli anni di Cristiano Ronaldo e Karim Benzema, ma Higuain sgomitando riesce comunque ad imporsi. Il suo score con la “camiceta blanca” è più che ragguardevole: 122 gol in 264 partite tra campionato e coppe. Non basta però, il bomber vuole nuovi stimoli così sceglie Napoli, città nella quale diventerà prima idolo e poi nemico, ma che soprattutto gli conferirà la vera consacrazione tra i migliori di sempre: tre anni bastano al “Pipita” per entrare nella storia della Serie A e della squadra azzurra. Nella stagione 2015-2016 infatti infrange il record di gol segnati in una sola stagione raggiungendo quota 36, cifra solo raggiunta da Immobile nel 2019. Da qui il biennio vincente in casa Juventus, con la quale domina il campionato per due stagioni. Da qui però inizia il “declino” della carriera: prima il passaggio al Milan per un anno, decisamente poco felice viste le sole sei reti realizzate, fa peggio l’anno dopo con la maglia del Chelsea, solo 5. Torna alla Juventus nel 2019 ma la soluzione non funziona: trova continuità si, ma i gol fatti sono solo 8, così nel 2020 il bomber vola oltre oceano a giocare con l’Inter Miami ritrovandosi.
Le reti segnate non sono solo numeri, Higuain è sempre stato un attaccante dai gol pesanti, lo si capisce dalla prima rete per il Real Madrid, segnata nel derby contro l’Ateltico Madrid valido per l’1-1. In Italia poi, le sue gesta sono diventate iconiche. Durante la stagione 2015-16 non solo il “Pipita” è entrato nella storia della competizione con le sue 36 reti, ma lo ha fatto nel modo più spettacolare di tutti: tripletta all’ultima giornata di campionato, di cui l’ultimo gol in rovesciata. In maglia bianconera invece, il gol più iconico è di certo quello che ha messo un tassello fondamentale per la lotta scudetto nel 2017-18: all’89’ la capocciata vincente a San Siro contro l’Inter, valido per il 2-3 finale consente alla Vecchia Signora di accaparrarsi tre punti fondamentali nella lotta contro il Napoli, che poi crollò a Firenze. Altra grande serata con la maglia bianconera è stata quella di Champions contro il Monaco, li fu autore di una doppietta con un gol definito “da Playstation”. Per concludere un altro prodigio, questa volta una mezza rovesciata segnata con la maglia del Real Madrid contro il Levante.
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