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Pablo Marì Villar, giocatore di calcio in forza al Monza ha avuto fino al 28 ottobre 20222 una carriera senza grandi colpi di scena o situazioni particolarmente difficili, poi l’evento che sicuramente lo segnerà: rimane coinvolto nel accoltellamento di diverse persone al centro commerciale di Assago nel quale rimane ucciso un uomo, morto davanti agli occhi di Marì.
Il classe 1993 per sua fortuna è rimasto solo lievemente ferito, e nè la moglie nè il figlio sono stati coinvolti in quanto successo, il difensore centrale è stato fortunato a non avere lesioni agli organi vitali, forte psicologicamente ha già comunicato alla società di voler rientrare in campo lunedì 31 ottobre.
Marì nasce il 31 agosto del 1993 a Valencia, è un difensore centrale di ben 193 cm di altezza ed ha militato in grandi club durante la sua carriera, salvo non riuscire mai ad imporsi nè a mettere radici venendo girato in prestito in diverse squadre europee e non. Nel 2011 esordisce con la maglia del Maiorca nella Liga a soli 17 anni, nel 2013 viene ceduto al Gimnastic, società della terza divisione spagnola. Nel 2016 le cose tornano a farsi interessanti per Marì: acquistato dal Manchester City, viene prestato al Girona, salvo poi essere ceduto in prestito annuale ad una società olandese, il Breda, l’anno dopo torna in Spagna, al Deportivo La Coruña. Nel 2019 il centrale decide di cambiare tutto, e viene ceduto a titolo definitivo al Flamengo, con contratto fino al 2022, già a gennaio però torna in Europa, questa volta in Inghilterra con la maglia dell’Arsenal, che a giugno lo riscatta.
A gennaio 2022 la prima esperienza italiana: ad accaparrarsi le sue prestazioni con un prestito con diritto di riscatto l’Udinese, non riscattato, l’11 agosto passa al Monza di Galliani e Berlusconi ed il 9 ottobre segna il primo gol in maglia brianzola nel successo casalingo contro lo Spezia.
Mancino di piede e dalla statura possente, molto abile nel gioco areo e nel fare interventi anche ruvidi. Una delle sue caratteristiche migliori è il lancio in profondità, mentre invece le sue debolezze sono velocità e rapidità.
Queste le parole a caldo del calciatore brianzolo, ricostruite da Adriano Galliani, uno dei primi ad andarlo a trovare in ospedale: “Mi ha detto: ho avuto suerte, perché ho visto morire un altro al posto mio” – ha raccontato Galliani – “Aveva il bambino nel carrello, la moglie di fianco e non si è accorto di nulla. Ha sentito una specie di crampo alla schiena, ma era la coltellata. Probabilmente l’ha salvato la sua altezza, perché è stato colpito vicino alle spalle. Purtroppo lui ha visto questo delinquente mentre accoltellava alla gola una persona, ha visto tutto, è sconvolgente”.
I compagni di squadra avrebbero ovviamente voluto andare a trovare il collega, ma per il momento è stata consigliata al giocatore tranquillità e poche visite per il forte stress al quale è stato esposto, sarà presto operato al Niguarda di Milano.
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