Chieste a gran voce da molti tifosi bianconeri per mesi, le tanto attese dimissioni di Andrea Agnelli sono finalmente arrivate. Giunte di botto in tarda serata, con un lungo comunicato che rivoluziona il Cda della Juventus. I tempi, e soprattutto il motivo, che ha portato l’intero Cda bianconero – composto oltre che da Agnelli anche da Pavel Nedved e Maurizio Arrivabene – a prendere questa decisione, non possono fare stare tranquilli i tifosi bianconeri.
A sostituire i 3, con pieni poteri come Direttore Generale, Maurizio Scanavino.
Una scelta presa troppo tardi, probabilmente, ma che ha comunque fatto un gran rumore: con il bilancio societario ancora da approvare, e, la Procura di Torino che a breve dovrà decidere come comportarsi in merito all’inchiesta per i presunti falsi in bilancio e l’aggiotaggio telematico che vede coinvolti tutti i vertici della società.
Le dimissioni sono una sorta di precauzione a questo punto, per evitare le ricadute della 231, che prevede il principio di responsabilità amministrativa per specifici reati commessi da amministratori e dipendenti di aziende. Oltre ad una sanzione, la responsabilità penale, in questi casi, può portare anche all’inibizione dell’operatività.
In aggiunta, sono arrivate anche le dimissioni di Daniela Marilngo, consigliere indipendente e membro del “Comitato Controllo e Rischi”. La motivazione è la seguente: “l’impossibilità di esercitare il proprio mandato con la dovuta serenità e indipendenza”, anche perché ha ritenuto “di non essere stata messa nella posizione di poter pienamente “agire informata” a fronte di temi di sicura complessità.
In una lettera aperta l’ormai ex Presidente della società Andrea Agnelli ha spiegato la situazione al pubblico. Questo l’attacco: “Cari tutti, giocare per la Juventus, lavorare per la Juventus; un unico obiettivo: Vincere. Chi ha il privilegio di indossare la maglia bianconera lo sa. Chi lavora in squadra sa che il lavoro duro batte il talento se il talento non lavora duro. La Juventus è una delle più grandi società al mondo e chi vi lavora o gioca sa che il risultato è figlio del lavoro di tutta la squadra. Siamo abituati per storia e DNA a vincere“.
Ed ecco il motivo ufficiale delle dimissioni: “Stiamo affrontando un momento delicato societariamente, e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità a una nuova formazione di ribaltare la partita. La nostra consapevolezza sarà la loro sfida: essere all’altezza della storia della Juventus. Io continuerò a immaginare e a lavorare per un calcio migliore”.
Tra i motivi che hanno portato a questo epilogo, sicuramente l’inchiesta Prisma, oltre alla Consob, che ha visto indagati tutti e tre i protagonisti: Agnelli, Nedved e Arrivabene (in totale 15 persone più la società Juventus) con accusa di false comunicazioni sociali, ostacolo all’esercizio degli organi di vigilanza, aggiotaggio informativo e false fatturazioni per operazioni inesistenti. Vista la centralità e rilevanza di queste persone nelle questioni legali attuali, essi hanno ritenuto opportuno rimettere al consiglio le proprie deleghe. Su proposta di Agnelli, dunque, tutti i membri del Cda hanno dato le proprie dimissioni.
Si continuerà in regime di “prorogatio” fino all’assemblea dei soci, convocata per il 18 gennaio 2023, nella quale si nominerà il nuovo Cda.
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