Il pallone dei Mondiali in Qatar 2022 si ricarica come uno smartphone

Quello che c'è da sapere su "Al Rihla", il pallone dei Mondiali in Qatar

Un pallone come uno smartphone? Solo pochi anni fa sembrava impossibile, ma ad oggi è la realtà. I palloni di ultima tecnologia utilizzati per i Mondiali in Qatar, chiamati “Al Rihla” (il viaggio), sono infatti muniti di un sensore elettronico nel centro che permette di seguire il percorso della sfera in tutte le zone del campo nel corso dei novanta minuti.

Utile certo, ma come tutte le componenti elettroniche deve essere ricaricato, ecco il perché prima di ogni gara i palloni vengono attaccati ad una presa di corrente, proprio come se fossero degli smartphone!

Il calcio diventa dipendente dall’elettronica: il pallone va’ ricaricato

Lo ha riportato negli scorsi giorni il Daily Mail: i sofisticatissimi palloni utilizzati per il Mondiale in Qatar non hanno semplicemente bisogno di essere gonfiati con l’aria, ma anche di essere ricaricati come qualunque apparecchio elettronico. I palloni prodotti per questa edizione da Adidas, hanno un sensore al loro interno di appena 14 grammi, esso deve misurare i dati relativi al movimento della sfera: velocità, direzione, controllare la posizione in campo per verificare se sia dentro o fuori o dando supporto per le questioni inerenti a fuorigioco o gol line technology.

Reddit ha mostrato al mondo in questi giorni la prassi per la ricarica dei palloni che, prima di una partita devono essere messi da parte tutti insieme con una classica multi presa (la ciabatta) per essere ricaricati tutti allo stesso tempo, proprio come si farebbe con tanti telefoni cellulari, tablet o computer.

La nuova tecnologia si è già resa molto utile in diverse occasioni: prima fra queste dando chiarezza in occasione del gol conteso tra Bruno Fernandes e Cristiano Ronaldo: il sensore ha dimostrato che dopo il tocco del trequartista del Manchester United (tiro cross verso la porta avversaria) nessun altro interagisca con la sfera, nemmeno CR7 che durante la gara si era appropriato indebitamente della rete. Altro esempio è stato durante Spagna-Giappone, il pallone in diverse inquadrature sembrava totalmente oltre la linea di fondo, ma grazie all’intervento del sensore si è dimostrato come parte della palla fosse ancora in campo. Questo perché il sensore, collegato con diverse antenne posizionate dentro lo stadio stesso è controllato in ogni suo spostamento, ed è in grado di stabilire la posizione di ogni tocco del pallone in qualsiasi momento, tracciando in questo modo per forza di cose, anche la posizione dei calciatori, potendo risultare decisivo nel momento in cui l’arbitro deve prendere decisioni particolarmente difficili.

La cosa più curiosa riguardante questi palloni con all’interno un sensore non è l’autonomia ridotta (6 ore nel caso vengano utilizzati fino ad un massimo di 18), ma è il metodo, assolutamente classico di ricaricarli: esattamente come un cellulare si devono attaccare ad uno spinotto.

Erano state sollevate delle piccole polemiche riguardo questo nuovo pallone, “Troppo leggero, se calci forte sembra stia per volare via”. Questo il parere del difensore della Nazionale inglese Trippier, smentito coi fatti dal suo stesso compagno Rashford, che in Galles Inghilterra è andato in gol da calcio di punizione gonfiando la rete con una bomba di 115 km/h (picco massimo della velocità).

Scritto da Gabriele Vecchia

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