A quanto ammonta il patrimonio di Michel Platini?

Michael Francois Platini è di certo uno dei calciatori più rappresentativi di questo sport per quanto riguarda gli anni 70 e 80. Oltre ad una stupenda carriera in campo, Platini ha lasciato il segno nel mondo del calcio come dirigente sportivo, avventura iniziata nel 1992 come co-presidente insieme a Fernand Sastre del Comitato d’organizzazione del campionato del mondo, diventa poi Vicepresidente della Federcalcio francese dal 2001 al 2008, mentre dal 2002 ricopre la medesima carica anche nell’Esecutivo della FIFA, il massimo organo del calcio.

Sarà eletto tre volte come presidente della UEFA: 2007, 2011 e 2015 i suoi mandati.

A quanto ammonta il capitale di Michael Platini?

Grazie alla sua lunga quanto di successo carriera da calciatore, unita a quella ugualmente remunerativa di dirigente ai massimi livelli, Michael Platini ha un patrimonio netto molto più alto che un qualsiasi ex giocatore: si stima che il suo patrimonio netto si aggiri attorno ai 15 milioni di dollari.

Per quasi 20 anni Platini ha calcato i campi del calcio professionistico, il cui apice è stato sicuramente nei cinque anni passati alla Juventus (soprattutto a livello di guadagni), squadra con la quale ha anche vinto il Pallone d’Oro. Sicuramente però per il suo patrimonio attuale molto hanno fatto anche gli stipendi derivanti dal suo ruolo di dirigente UEFA, escludendo i due milioni di franchi acquisiti illegalmente dalla FIFA nel 2011, il guadagno dell’ex presidente UEFA nel corso di 8 anni deve essere stato molto ingente.

La carriera da calciatore

A lanciarlo nel calcio che conta il Nancy nel 1972, squadra dove milita fino al 1979. Così si espresse nel 1987 sulla Rai dopo la prima partita in Serie A: «Ho giocato nel Nancy perché era la mia città, nel Saint-Étienne perché era la migliore in Francia e nella Juventus perché è la migliore al mondo».

Esordisce con la prima squadra della sua città a soli 17 anni, da qui è la nascita di una stella, nella stagione 76-77 trascina il club al quarto posto grazie ai suoi 25 gol in 38 partite, nel 1977 si classificherà come terzo nella classifica del Pallone d’Oro. L’anno dopo alzerà la Coppa di Francia da capitano, suo il gol vittoria. La stagione 77-78 è molto travagliata per il francese, simbolo del fallimento della Nazionale ai Mondiali. A causa di questo clima ostile a fine contratto si trasferirà al Saint Etienne, rimanendo in ogni caso il miglior marcatore della storia del Nancy con 125 gol in 215 partite.

Arrivato nella squadra più titolata di Francia l’obiettivo era quello di conquistare una coppa Europea, ma non riuscirà mai a superare i quarti di finale. In campionato invece nel 1981 riesce a portarsi a casa lo scudetto, risultando ancora una volta decisivo grazie alla doppietta segnata all’ultima giornata contro il Bordeaux. Con la maglia biancoverde giocherà 145 partite, segnando la considerevole cifra di 82 reti.

Nel 1982 il trasferimento in Italia con la maglia della Juventus, scelta voluta fortemente dal patron Gianni Agnelli (pagato 250 milioni di lire). Fin dalla prima stagione, nonostante la condizione non ottimale, è il capocannoniere della Serie A. Alla seconda stagione in Italia aumentano i gol in campionato (20) che gli valgono il secondo titolo di fila di capocannoniere e la conquista del campionato. In campo europeo vince la sua prima ed ultima Coppa delle Coppe, vincendo anche il Pallone d’Oro per la stagione 1983.

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