Dino Zoff è un portiere italiano nato in Friuli nel 1942, bandiera della Juventus durante gli anni ’70 e ’80, campione d’Europa nel 1968 e campione del mondo nel 1982 con la maglia azzurra della nazionale italiana. Insieme ad i compagni di reparto Gaetano Scirea, Claudio Gentile e Antonio Cabrini ha composto una delle migliori difese della storia del calcio.
Grazie alla sua fantastica carriera è 47esimo nella classifica dei migliori calciatori del XX secolo secondo World Soccer, e nel 2004 è stato incluso nel FIFA 100, entrando nelle leggende del calcio del Golden Foot. Primo della storia a vincere la Coppa Uefa da giocatore e poi da allenatore.
Il campione italiano nasce in provincia di Gorizia, nonostante la lunga permanenza a Roma ha sempre dichiarato di essere molto legato al Friuli. L’ex portiere della Nazionale è sposato, in pratica da quando la sua carriera è decollata, con Annamaria Passerini, con la quale è solito passare le vacanze estive a Sabaudia. Dal matrimonio Zoff ha avuto un figlio, Marco, ad oggi uno dei manager di Leonardo, gruppo di tecnologia dal fatturato di oltre 13 miliardi.
Per quanto riguarda il patrimonio di Zoff, le voci dell’internet sparano alto: si parla di 600 milioni netti di euro fatturati all’anno. Cifra molto probabilmente esagerata, ma sulla quale non vi sono smentite ufficiali né dati.
Negli ultimi anni il portierone è stato colpito da una malattia fortemente debilitante che ne ha fortemente limitato impegni ed apparizioni, annullando le sue energie e costringendolo a letto per lunghi periodi. Una volta superata, l’ex capitano degli Azzurri ha rilasciato una dichiarazione tramite Repubblica: “Sto abbastanza bene direi, ho avuto delle complicanze virali che mi hanno un po’ scombussolato, ma ora sto abbastanza bene, sono sulla buona strada. Ho parato anche questa, ringrazio i tantissimi che hanno scritto di tutte queste gentilezze“.
Come portiere Zoff si distinse dagli altri colleghi grazie al suo grande senso del piazzamento e la sua sicurezza nelle uscite basse come alte, oltre che ad una grande sobrietà negli interventi, privilegiando l’efficacia alla spettacolarità. Durante la sua carriera ha sfiorato più volta il Pallone d’Oro, nello specifico nel 1973 arrivò al secondo posto dietro Johan Cruijif. Sportivo d’esempio per tutti, ha disputato 332 incontri consecutivi in Serie A vincendo l’ultimo campionato del mondo nel 1982 a 40 anni. Prima dell’arrivo di Gianluigi Buffon è stato considerato il portiere più forte della storia del calcio italiano.
Durante il Mondiale in Messico nel 1970, nonostante il posto da titolare sia stato suo per le qualificazioni, perde la titolarità in favore di Albertosi, dopo la sconfitta in finale contro il Brasile dichiarerà che quella fu: «una grande sconfitta personale». Il riscatto arriverà ai Mondiali del 1982 in Spagna: disputando il quarto mondiale raggiunge Albertosi e Rivera, tocca la soglia delle 100 presenze con la maglia Azzurra, primo nella storia, ma soprattutto sfoggiò prestazioni di alto livello, nello specifico in semifinale contro il Brasile: la parata in presa sulla linea di porta a salvare il gol sul colpo di testa del difensore avversario Oscar è considerata la sua parata più bella e importante della carriera.
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