Il mondiale qatariota non è stato legato solo al campo ma ha coinvolto anche la politica europea, infatti, è notizia di qualche settimana fa lo scoppio del caso “Qatargate” che ha coinvolto politici membri del parlamento europeo come Antonio Panzeri e Eva Kaili.
Si tratterebbe di scambio e riciclo di denaro al fine di far parlare bene del Qatar all’interno delle sedi del parlamento europeo a Strasburgo e a Bruxelles. In sostanza di corruzione di politici in cambio di ingenti somme di denaro da parte dello stesso stato del Qatar.
Eva Kaili è una figura di spicco in questo scandalo, in particolare per il ruolo che ricopriva, e che ora le è stato revocato ovvero quello di vice-presidente del parlamento europeo. Kaili prima che scoppiasse lo scandalo non aveva avuto problemi a parlare bene dello stato Qatariota indicandolo come un faro per i diritti dei lavoratori, pur sapendo tutti che non è affatto così, ma ci sono stati una serie di seri problemi legati alla salute dei lavoratori durante la costruzioni degli stadi che ospitavano la competizioni.
Quei seri problemi sono stati la morte di almeno 6.500 lavoratori, non proprio uno scherzo, tutt’altro. Nel corso di un’udienza al parlamento dello scorso 21 novembre aveva anche espresso che “l’Europa non ha il diritto morale di dare lezioni allo scopo di attirare facilmente l’attenzione dei media”.
Dichiarazioni che alla luce di quanto accaduto fanno davvero capire il sistema di corruzione dietro alla competizione che si è poi tradotto nello scandalo che ha portato all’arresto di molti politici del parlamento europeo.
Ma entriamo nel vivo della figura di Eva Kaili, prima architetta, poi giornalista e volto televisivo in patria ed infine politica di peso nel parlamento europeo.
Il suo patrimonio stando alle ricerche effettuate da organi di stampa belgi subito dopo lo scoppio dello scandalo parlano di molteplici conti correnti con una crescita costante nei depositi. Nel 2019 dichiara un reddito di 550 mila euro di cui 340 ricavati dalla vendita di una villa familiare avvenuta nella primavera di quell’anno ed in banca 210 mila euro. A livello immobiliare ben 5 proprietà (4 possedute al 100% e una al 25%).
Nel 2020 il reddito percepito cala a 219 mila euro, mentre i depositi salgono a 405 mila euro di cui 335.680 depositati in Belgio. Sempre nel 2020 acquista un appartamento ad Atene per 270 mila euro la cui fonte di denaro per l’acquisto è derivante dalla vendita di un bene.
Nella dichiarazione dei redditi 2021 dichiara di percepire un reddito di 164 mila euro ma i depositi salgono a 461.846 euro.
Analizzando tutto questo possiamo capire che il giro di corruzione fosse iniziato ben prima della competizione, molto probabilmente nel 2021 visto il corposo aumento di denaro depositato.
Se prendiamo in riferimento il 2021 il patrimonio è di poco inferiore ai 600.000 euro tralasciando le proprietà immobiliari, con quelle si supererebbe tranquillamente il milione di euro quindi cifre davvero importanti.
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