Il Real Madrid è uno dei club di maggior successo nel panorama calcistico mondiale, molti sono stati i campioni che nel corso della loro carriera hanno indossato la maglia dei Blancos, negli anni ’60 del secolo scorso il Real aveva una rosa formata da grandissimi campioni, tra questi figurava anche Amancio Amaro che è venuto a mancare oggi all’età di 83 anni.
Ripercorriamo in questo articolo la sua carriera.
LEGGI ANCHE: Dove vedere Inter-Porto in TV e Streaming
Amancio Amaro: origini e il Deportivo la Coruna
La carriera calcistica di Amaro ha inizio nel Victoria Club de Futbol squadra della sua città natale, con questa squadra è rimasto per 4 anni fino alla stagione 1958-59 quando passa al Deportivo la Coruna di cui diviene un punto di riferimento e nella quarta stagione con il club galiziano passa in Liga e le sue prestazioni di alto livello nella stagione della promozione, 25 gol su 26 partite attirano l’interesse di grandi club come Barcellona e Real Madrid.
LEGGI ANCHE: Dove vedere Eintracht-Napoli in TV e Streaming
Amancio Amaro: la gloria al Real Madrid
Il 1962 è l’anno che lo vede passare al Real Madrid dopo svariati incontri falliti è la pressione dell’allora presidente madrileno Santiago Bernabeu a far cedere il Deportivo mettendo Amaro sotto contratto.
Il debutto di Amaro avvenne in campo europeo contro l’Anderlecht, segna nella prima partita di campionato contro il Siviglia dove è compagno di reparto di Puskas, autore in quella gara di una tripletta.
A fine anno segna 15 gol in 38 partite e nelle due stagioni successive ottiene fama internazionale, infatti il Milan prova ad ingaggiarlo senza riuscirci per l’elevato costo di acquisto. Nel 1966 è autore del gol decisivo nella finale di Coppa dei Campioni che permette al Real di diventare per la sesta volta nella sua storia campione d’Europa.
E’ stato anche convocato come referente del Real nella squadra mondiale della FIFA che ha affrontato la nazionale del Brasile. Si ritira dal calcio giocato nel 1976 dopo aver disputato ben 14 stagioni con il Real Madrid e 471 partite, segnando ben 155 gol. Numeri che lo portano ad essere il quarto miglior realizzatore nella storia del club spagnolo.
A livello di nazionale ha disputato 42 partite, debuttando in un match perso dalla Spagna contro la Romania per 3 a 1 il 25 novembre 1962. Il 30 maggio 1963 mette a segno il suo primo gol con la maglia delle furie rosse. In totale realizzerà 11 marcature per la sua nazionale.
E’ stato membro della nazionale che vinse il campionato europeo del 1964 battendo per 2 reti a 1 l’unione sovietica nella finale disputata in casa al Santiago Bernabeu di Madrid, il suo stadio.
Una colonna del Real che ha avuto anche ruoli direzionali per le giovanili delle Merengues e per il Castilla ovvero la seconda squadra del club spagnolo che milita nella seconda divisione spagnola.
Il calcio spagnolo perde una delle sue leggende storiche e per i tifosi madrileni questo giorno è dedicato alla memoria di uno dei giocatori che hanno contribuito molto alla enorme storia di questo club, il più vittorioso d’Europa.