I portieri della Liga si vestono di nero, le casacche dei portieri suscitano sempre curiosità negli spettatori, questo fine settimana sui campi del maggiore campionato spagnolo gli estremi difensori sfoggeranno delle maglie nere. Ecco il motivo di questa scelta.
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Nel fine settimana del 4 marzo si sono disputate le partite valevoli per la 24esima giornata della Liga spagnola e i portieri delle squadre che partecipano al campionato hanno indossato una maglia nera, in contrasto con quanto si fa di solito ovvero mostrare una maglia in toni sgargianti così da far capire al pubblico la loro posizione in campo.
Dietro a questa scelta si potrebbe pensare ci sia un lutto da omaggiare, in quanto il nero è nella cultura europea associato alla manifestazione di un dolore. In realtà si tratta di un riconoscimento ad un portiere vivente, Josè Angel Iribar uno dei portieri più famosi del calcio europeo che il 1° marzo ha compiuto 80 anni.
Si tratta di un gesto indubbiamente bizzarro ma che testimonia la vicinanza della lega calcistica spagnola ai giocatori che ne hanno fatto la storia.
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Iribar è il giocatore con il maggior numero di presenze nella storia dell’Athletic Club di Bilbao (614), più presenze in campionato (466), più presenze in Copa del Rey (99) e più presenze in competizioni Uefa (49).
Il debutto nel campionato spagnolo avvenne il 23 settembre 1962 contro Malaga da subentrato a Cedrùn all’epoca bandiera della formazione basca.
Vinse con l’Athletic due edizioni della Copa del Generalismo nel 1969 e nel 1973 ed inoltre è stato premiato come miglior portiere nella stagione 1970 vincendo il Trofeo Zamora assegnato dalla rivista sportiva Marca.
E’ stato protagonista in qualità di capitano dell’Athletic della messa a terra della bandiera basca prima dell’inizio del match contro la Real Sociedad dopo la morte del dittatore spagnolo Francisco Franco, il 10 dicembre del 1976.
Con la maglia della Roca ha disputato 49 partite subendo 42 reti. Esordì nel match contro l’Irlanda del Nord dell’11 marzo 1964. Fu tra i protagonisti dell’europeo dello stesso anno, vinto proprio dalla Spagna. Prese parte anche al mondiale di Inghilterra 1966 ed alle qualificazioni per quello del 1970 e del 1974 e agli Europei del 1968 e 1972.
Nel 1980 si ritirò dal calcio giocato e divenne allenatore dell’Athletic Club, nel 1983 portò l’Athletic Club B al secondo posto nella Segunda Division, maggior risultato mai ottenuto da questo club. Fu anche allenatore della prima squadra nel 1985 ma giunse al tredicesimo posto in campionato.
Dal 1999 è allenatore e selezionatore dell’ Euskadi, la nazionale rappresentativa dei giocatori provenienti dai paesi baschi.
Un simbolo per un club, parte della storia del calcio spagnolo che è stato omaggiato in grande stile in occasione di un compleanno così importante come quello degli 80 anni. Si tratta di una bellissima testimonianza di unione del passato con il presente e di una grande iniziativa della federazione calcistica spagnola. Di sicuro un esempio da seguire.
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