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Tra gli sport più antichi praticati dall’uomo, alcuni che prevedono di correre, altri di lanciare oggetti o di colpirli, altri ancora una lotta tra due atleti, pochi sono divertenti quanto lo Shin Kicking: disciplina che fa parte dei Giochi Olimpici di Cotswold, una delle più antiche tradizioni sportive inglesi che si susseguono di anno in anno mantenendo viva parte della vecchia Inghilterra rurale.
Questi giochi sono famosi in tutto il mondo e attirano ogni edizione parecchi turisti, la loro origine potrebbe risalire fino al 1612, si svolsero quasi ininterrottamente fino al 1852, per poi essere riportati in vita un secolo dopo circa nel 1963, da allora ad oggi si tratta di un appuntamento imperdibile per chi ami gli sport un po’ particolari e senza fronzoli.
Cos’è lo Shin Kicking
Lo Shin Kicking, noto anche con il nome di Shin Diggins o Purring, è uno sport di combattimento nel quale i due contendenti devono darsi dei calci sugli stinchi nel tentativo di buttare l’avversario a terra. Quando i Giochi di Cotswold sono ripartiti questo sport è stato incluso al suo interno, creando i Campionati Mondiali di Shin-Kicking.
Come nasce lo Shin-Kicking
Questo sport un po’ bislacco, nasce nel XVII secolo come passatempo diventato molto popolare tra i minatori della Cornovaglia. Sotto altre forme questa forma di arte marziale si è espansa anche ad altre zone come il Lancashire, nelle città nelle quali l’attività dei mulini era la più frequente, questo sport venne battezzato zoccolo o fusa.
Di base lo shin-kicking è uno sport nato come metodo fai da te del popolo, per risolvere le controversie, ma nel XIX secolo questo sport venne dichiarato illegale insieme al gioco d’azzardo ad esso connesso. La guerra fatta a questo sport dall’Impero Britannico servì a poco in quanto venne esportato dagli immigrati britannici anche negli Stati Uniti.
Quali sono le regole dello shin-kicking e come funziona
La prima delle regole del campionato di calci sugli stinchi riguarda l’outfit con cui presentarsi alla competizione: ad oggi i concorrenti devono indossare delle scarpe morbide ed imbottirsi di paglia le gambe dei pantaloni. Il tocco finale al look dei concorrenti però sono dei camici bianchi, che rappresentano le vecchie camice dei pastori.
Durante ogni round della gara, i combattenti si devono fronteggiare tenendosi l’un l’altro per il colletto o per le spalle. L’abilità dei concorrenti sta appunto nel colpire lo stinco dell’avversario fino a riuscire nel buttarlo a terra. Chiaramente dunque si tratta di uno sport che richiede non solo una grande forza ed agilità, ma anche una buona capacità di sopportazione del dolore. Nel caso in cui uno dei due concorrenti voglia arrendersi a causa del troppo dolore, gli basta gridare “sufficiente“.
Ogni incontro viene osservato e diretto da un arbitro, o stickler. Le gare moderne vengono vinte dal combattente che riesce a vincere sei volte su dieci scontri disponibili contro il suo concorrente, proprio per questo ad ogni evento partecipano anche gli equipaggi delle ambulanze necessariamente sul posto.
Una leggenda riguardante la vecchia tradizione di questo sport narra che alcuni concorrenti indossavano stivali d’acciaio durante la competizione, e che per allenare la loro resistenza al dolore si colpivano gli stinchi con dei martelli.