L’ultima volta in semifinale di Champions League per l’Inter è indimenticabile nel cuore dei tifosi neroazzurri. Sono passati 13 anni dalla stagione perfetta della squadra ai tempi di proprietà di Massimo Moratti, da lì in avanti il buio in Europa per l’Inter, capace solo due anni fa di tornare ad alto livello raggiungendo la finale di Europa League, ma che solo dalla scorsa stagione è riuscita a passare i gironi di Champions.
Un sorteggio benigno, prima il Porto e poi il Benfica, ha facilitato il percorso di Inzaghi e i suoi, cui resta solo la Champions per far svoltare in positivo la stagione. Raggiungere la finale potrebbe essere l’unico modo per il tecnico di mantenere salda la sua panchina, pericolosamente in bilico dopo il periodo terribile in campionato, che ha visto scivolare la squadra addirittura fuori dalla zona Champions.
L’ultima semifinale di Champions League dell’Inter
Come già detto era la stagione 2009-2010, era l’Inter di Milito e Mourinho, Julio Cesar e Zanetti. Da tempo dominatrice della Serie A, la squadra neroazzurra voleva fortemente centrare anche il successo europeo, che mancava da ben 45 anni. Lo Special One José Mourinho era stato portato sulla panchina milanese proprio per questo: vincere la Champions League.
Sul percorso dell’Inter però, il Barcellona più forte di sempre, che con il suo modo di giocare, il tiki taka, ha cambiato per sempre la storia del calcio. I blaugrana avevano in panchina un giovane Pep Guardiola, in campo il miglior Messi spalleggiato da Xavi e Iniesta, e come attaccante Zlatan Ibrahimovic, ex di turno che durante l’estate era passato al Barcellona in cambio di Eto’o più 45 milioni.
In un doppio confronto leggendario per il calcio italiano, la squadra di Mourinho riuscì a spuntarla contro gli extraterrestri spagnoli: l’andata disputata a San Siro vide i padroni di casa vincere 3-1 in rimonta alla rete di Pedro risposero Snejder, Maicon e Milito. Il gol in trasferta valeva ancora, quindi per una rimonta al Camp Nou sarebbero bastati due gol di scarto agli spagnoli. Furono settimane dense di tensione, con i tifosi spagnoli carichissimi per la “remuntada“.
L’espulsione di Thiago Motta al quarto d’ora del primo tempo per somma di ammonizioni mise il match in difesa per il Barcellona, ma qui l’Inter fondò la leggenda del suo Triplete, sfornando una prestazione difensiva magistrale, in inferiorità numerica per più di un’ora contro la squadra che a lungo è stata la più forte del mondo. Grazie al sacrificio di tutti i giocatori, Eto’o su tutti che giocò in pratica da terzino sinistro, e alle prodigiose parate di Julio Cesar, una incredibile su Lionel Messi, i neroazzurri raggiunsero la finale di Madrid.
Dopo l’impresa del Camp Nou, l’Inter affronta il Bayern Monaco al Bernabeu vincendo 2-0 con doppietta di Milito, storica la frase di Caressa al momento della rete del numero 22: “Il principe diventa re nella notte di Madrid”. Fu il coronamento di un sogno per la società neroazzurra, il culmine dell’era Moratti.
Questa volta in semifinale l’Inter incontrerà il Milan, nel remake della partita della semifinale di ventuno anni fa, che vide uscire i neroazzurri perdenti dal doppio confronto. Dopo la vittoria dell’Inter in Supercoppa, entrambe le squadre saranno decise a dare il meglio in una sfida che sa di verdetto sulla stagione.