Chi nella vita può dire di non aver mai scommesso neppure una Lira? Dalla tombola di natale, alle pesche di beneficienza, passando per le scommesse sportive e molto altro ancora, esistono infiniti modi per tentare la sorte al gioco. I campioni mondiali di scommesse, si sa, sono gli inglesi: il popolo anglosassone ha una vera e propria passione per il gioco d’azzardo, tant’è che in Inghilterra pare che, nell’ambito delle scommesse sportive, si possa puntare davvero su tutto (un aneddoto ormai abbastanza noto vuole che lo zio di Rooney, quando il leggendario striker dei Reds aveva ancora 12 anni, avesse puntato sulla partecipazione del nipote al futuro mondiale del 2006). Lo storico debole del popolo anglosassone per le scommesse ha dato i suoi primi frutti già sul finire del diciannovesimo secolo. Siamo nel 1891, a Brooklyn, New York, quando due giovani imprenditori del posto ebbero la geniale idea di “automatizzare” il gioco del Poker, che al tempo andava per la maggiore. Sittman e Pitt misero così a punto il primo prototipo di slot machine: si trattava di una macchina composta da cinque bobine rotanti azionabili attraverso l’uso di una leva meccanica. Su ogni bobina erano riportate le carte presenti in un mazzo da poker standard. Al termine della rotazione le “carte da poker” si disponevano su una linea retta dando vita a una combinazione di cinque simboli. Ovviamente le combinazioni vincenti erano quelle del poker e il premio era riscuotibile sotto forma di consumazioni nel locale, tabacco e altro ancora.
La consacrazione
Il primo prototipo venne presto perfezionato e già nel 1895 Charles Fey, giovane immigrato di origine tedesca, apportò alcune. Per prima cosa ridusse il numero delle bobine da cinque a tre e i simboli da cinquanta a sei soltanto. La Liberty Bell di Fey costituisce la pietra miliare su cui poggia lo sviluppo di tutte le successive gambling machine: la riduzione delle bobine e dei simboli permise una gestione molto più facile dell’erogazione dei premi e rese il gioco molto più immediato. Il successo commerciale di questa slot machine, attirò presto l’attenzione della Mills Novelty Company, azienda specializzata nella produzione di distributori automatici, che nel 1907, grazie alla collaborazione dello stesso Fey, mise a punto la Mills Liberty Bell. Solo tre anni dopo, nel 1910, alcune lievi modifiche, tra cui i simboli della frutta che rimpiazzarono i precedenti, stabilirono lo standard per le slot machine delle decadi successive.
Dalla rivoluzione elettronica a internet
La strada per il successo commerciale delle slot machine era ormai spianata e portava dritta alla consacrazione nel tempio del gioco d’azzardo: stiamo parlando ovviamente di Las Vegas e dei suoi casinò. Ma la storia delle slot non finisce qui, manca ancora qualche step per arrivare alle moderne slot online. Il primo passo fu, nel 1963, la creazione della prima slot machine elettronica. La Money Honey, questo era il suo nome, fu la prima macchinetta con pagamento automatico, per cui dunque non era richiesto l’intervento di un operatore umano per la riscossione dei premi. Passa poco più di un decennio che nasce la prima videoslot che sostituisce le classiche bobine rotanti con uno schermo e le leve con dei pulsanti che attivano algoritmi per la generazione di numeri casuali. Con l’avvento di Internet l’ultimo passo, le slot online, grazie alle quali è possibile vivere da casa propria o da qualsiasi altro posto l’emozionante esperienza del gioco. Prova subito su https://casino.netbet.it/slots !