Mercato degli integratori in Italia: i numeri continuano a crescere

Il giro d’affari degli integratori alimentari in Italia continua a crescere. A ricordarlo ci hanno pensato, lo scorso mese di febbraio, 50 imprenditori di un’associazione di categoria, a sua volta appartenente all’Unione Italiana Food.

Con un mercato globale che ha raggiunto i 150 miliardi di dollari e che, nel corso dell’ultimo triennio, è cresciuto del 4,7%, l’Italia aumenta a un ritmo più sostenuto rispetto alla media del resto del mondo.

Come sottolineano i dati di uno studio commissionato dall’Associazione Integratori & Salute, sono circa 30 milioni gli italiani che utilizzano i prodotti oggetto di queste righe. Molti di essi, scelgono la rete per comprare integratori alimentari online dei migliori marchi.

In questo caso, ci vengono in aiuto i dati del provider IQVIA, che costituisce da sempre un prezioso osservatorio sul fenomeno delle farmacie online.

Nel corso delle prime 18 settimane dell’anno, gli integratori hanno dominato il paniere di spesa degli italiani che hanno scelto le e-farmacie per i loro acquisti dedicati al benessere. Un dato che non si può non notare riguarda il loro aver staccato di diverse posizioni i SOP, ossia i farmaci senza obbligo di prescrizione, che comprendono gli OTC, i farmaci da banco. Si tratta dell’unica tipologia di medicinale a poter essere venduto online.

Prima posizione in Europa

L’Italia ricopre una posizione di leadership a livello europeo quando si parla di giro d’affari degli integratori. Il market share dei nostri colori, corrisponde al 26%. Al secondo posto troviamo la Germania con il 19 e al terzo la Francia, con il 15.

Tornando a parlare del ruolo del nostro Paese nella definizione del mercato degli integratori a livello globale, non si può non citare il suo essere in ottava posizione per quel che concerne le esportazioni.

L’impatto sui sistemi sanitari nazionali

Un aspetto degli integratori del quale si parla poco e che, di recente, gli esperti stanno portando sempre più spesso alla luce, riguarda il loro rappresentare un fattore in grado di migliorare notevolmente i bilanci dei sistemi sanitari nazionali.

Secondo uno studio di PwC Italia, il potenziale risparmio per quello del nostro Paese si aggirerebbe attorno a 1,3 miliardi di euro all’anno. Una gestione degli integratori in ottica di prevenzione, infatti, può portare a una notevole riduzione delle ospedalizzazioni di over 55 e soggetti con problemi di cuore.

Nel secondo caso, a “salvare la vita” ci pensano soprattutto grassi buoni come gli omega 3, caratterizzati da importanti proprietà antinfiammatorie.

Doveroso è il cenno al ruolo della vitamina D e del calcio, che possono aiutare tantissimo a ridurre il rischio di fratture ossee correlate a quadri di osteoporosi.

A seguito dello scoppio della pandemia, è maturata in tutti noi una maggior consapevolezza in merito all’importanza di mantenere a lungo il proprio benessere. In uno scenario come quello appena descritto, gli integratori hanno un ruolo imprescindibile. Il loro contributo a fini preventivi è destinato a guadagnare terreno.

Cosa aspettarsi dal futuro

A questo punto, è naturale chiedersi cosa bisogna aspettarsi dal futuro di un comparto che, nel corso degli ultimi anni, è stato interessato da una crescita con pochi eguali in Italia.

Nell’ambito delle frontiere che le aziende stanno esplorando con sempre maggior fervore troviamo lo sviluppo digitale, rivolto in particolare all’ottimizzazione dei processi di gestione interna delle singole realtà.

Necessario è tenere gli occhi aperti anche sull’utilizzo, che sarà via via più pervasivo, degli strumenti digitali nel mondo dell’informazione medico scientifica. Insostituibile sarà anche l’aiuto dell’Internet of Things (IoT), una delle basi dell’industria 4.0.

Le aziende attive nel mondo degli integratori lavoreranno sempre di più anche sul miglioramento, perseguito attraverso gli strumenti digitali, della relazione con il farmacista. Questo professionista, nonostante gli innegabili passi fatti dalla tecnologia, rimane un riferimento nodale per l’utente alla ricerca di informazioni.

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