Nicolò Fagioli, il giovane centrocampista della Juventus, si trova al centro di un’indagine condotta dalla Procura di Torino riguardante presunte scommesse sportive illegali. L’apertura del fascicolo risale a diversi mesi fa, quando la Procura ha iniziato a esaminare un intricato sistema di scommesse, sia sportive che non, effettuate su piattaforme online.
La situazione si complica ulteriormente dal momento che Fagioli è accusato di aver fatto accesso a siti di scommesse illegali, un atto che potrebbe mettere a rischio la sua carriera calcistica. La Procura di Torino, guidata dal pubblico ministero Manuela Pedrotta, ha raccolto prove attraverso l’analisi degli accessi, l’incrocio dei dati e delle transazioni, identificando il giovane calciatore come uno degli indagati.
La Stampa, in un articolo pubblicato questa mattina, ha rivelato i dettagli dell’indagine, sottolineando che Fagioli è iscritto nel registro degli indagati insieme ad altri presunti scommettitori. Il reato contestato riguarda il gioco d’azzardo su piattaforme illegali, un’attività che potrebbe essere estinta con il pagamento di una multa, nota come “oblazione.” Tuttavia, nel contesto sportivo, la situazione è più complessa, poiché il Codice di Giustizia Sportiva impone ai calciatori l’obbligo di denunciare qualsiasi attività di scommesse e vieta loro di scommettere per trarne profitto.
La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) è stata informata della situazione dallo scorso 30 agosto, quando gli avvocati del centrocampista hanno segnalato l’accaduto. La procura sportiva di Giuseppe Chiné ha immediatamente aperto un fascicolo d’indagine, monitorando da vicino lo sviluppo degli eventi.
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Secondo l’Articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva, nel caso in cui venisse confermata la sua partecipazione a scommesse illegali nel mondo del calcio, il giovane giocatore potrebbe affrontare sanzioni severe. La pena potrebbe variare dall’inibizione alla squalifica, con quest’ultima che potrebbe estendersi fino a tre anni. Inoltre, Fagioli rischia un’ammenda significativa, con una cifra minima fissata a 25.000 euro.
La Procura della FIGC segue attentamente l’evolversi della vicenda, pronta a intervenire nel rispetto delle norme e dei regolamenti che preservano l’integrità del calcio italiano. La carriera di Nicolò Fagioli è ora sospesa nell’incertezza di un giudizio che potrebbe plasmare il suo futuro nel mondo del calcio.
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