Chi era Massimiliano Catena: il terribile incidente

Massimiliano Catena, chi era il calciatore morto prematuramente nel 1992.

Massimiliano Catena un nome ed un cognome noti agli appassionati di calcio italiani dato che il giovane calciatore è scomparso prematuramente nel 1992 a seguito di un incidente stradale. In questo articolo scopriamo chi era e ripercorriamo la sua carriera sportiva terminata troppo presto.

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Massimiliano Catena: chi era il calciatore italiano

Esordisce in Serie A il 6 novembre del 1988 nel match tra Torino e Cesena, aveva svolto le giovanili nei granata in quella stagione totalizza 16 presenze nel massimo campionato salvo poi retrocedere in Serie B.

La stagione successiva la passa in prestito alla Reggiana in Serie B con la squadra emiliana sfiora la promozione in Serie A. Nella stagione 1990-91 viene acquistato dal Cosenza e nella prima stagione in Calabria realizza 34 presenze ed una marcatura nel match contro il Pescara.

La stagione 1991-92 con Reja in panchina totalizza 34 presenze sfiorando la promozione in Serie A, persa all’ultima giornata nel match giocato contro il Lecce. Al termine di quella stagione ha molto interesse sul mercato ma decide di restare a Cosenza.

Inizia la stagione 1992-93 disputando le prime 4 partite, nell’ultima gara giocata il 27 settembre contro la Ternana realizza il goal del pareggio a 10 minuti dal termine della partita grazie ad un tiro da fuori. A colpire è la sua esultanza: corre attraversando tutto il campo andando ad abbracciare i suoi tifosi, una cosa mai capitata prima che sembra il preludio ad un addio.

Infatti non tornerà più a calcare il campo da gioco perché dopo quella partita parte in licenza per andare a trovare il padre Monaldo malato di tumore.

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Il terribile incidente che lo ha portato via

Dopo aver visitato suo padre malato, Catena prende la propria auto per fare ritorno verso Cosenza ed all’altezza dello svincolo autostradale di Tarsia Nord è vittima di un incidente stradale con la macchina che va a schiantarsi contro il guard-rail.

Perde così la vita a soli 23 anni nel pieno della giovinezza con una vita ed una carriera calcistica ancora tutta da scrivere. Il suo ricordo vive ancora oggi a Cosenza dato che la curva nord dello stadio S.Vito porta il suo nome.

Molti sono i sé legati a questa fatalità, chissà se l’incidente fosse legato all’alta velocità o ad una distrazione, nessuno saprà mai la causa, quello che resta in situazioni del genere è il rammarico per una vita perduta troppo precocemente e per un talento che sarebbe potuto sbocciare.

Non resta che mantenerne vivo il ricordo non solo attraverso intitolazioni ma anche per quello che ha rappresentato per la città di San Vito di Cosenza dove era divenuto un vero e proprio idolo dei tifosi che nelle sue qualità intravedevano l’opportunità di salire in Serie A.

La Serie A, quel palcoscenico che lo ha visto comparsa per soli 16 partite ma che avrebbe potuto calcare ancora molte volte, magari proprio con la maglia del Cosenza.

Scritto da Filippo Imundi

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