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C’è chi dice che abbia più appassionati di tutti i migliori casinò aams in Italia. Non sappiamo se sia davvero così, ma il fantacalcio è un gioco che ormai quasi ogni appassionato di calcio fa. Del resto, basta leggere le interviste di qualche calciatore che, sena peli sulla lingua, afferma che su Instagram i tifosi gli chiedono anche, e soprattutto, dei bonus per quello che per molti è il gioco più bello del mondo. Dopo il calcio, naturalmente.
Impossibile fare una stima esatta di quanti giocano al fantacalcio. Bisognerebbe, in tal senso, unire tutti coloro che giocano attraverso le app e i siti nonché quelli che sono legati al vecchio quaderno con gli appunti. Certo, quest’ultima è una specie in via d’estinzione ma ciò non vuol dire che non esistano. Soprattutto se si tratta di persone un po’ avanti con l’età.
Considerando che il gioco nasce tra gli anni ’80 e ’90, si può ben capire come sia facile trovare i 60enni a partecipare alle aste per acquistare il giocare desiderato. Secondo Wikipedia dovrebbero essere 6 milioni le persone che giocano al fantacalcio.
Oltre un decimo degli italiani, per intenderci.
Al fantacalcio si gioca come se fosse quasi il calcio vero. Ci sono due modi di fare il fantacalcio: classico e mantra. La differenza tra questi sta nelle posizioni in campo. Un esempio chiarirà il tutto. Nel fantacalcio classico ci sono dei moduli, inseriti nel regolamento, da rispettare: ad esempio il 4-2-4, il 4-3-3, il 3-4-3 e così via. La discriminante riguarda solo il ruolo ‘generale’, cioè difensori, portieri, centrocampisti e attaccanti.
Giusto per semplificare, se decido di usare la difesa a 3 e, quindi, il 3-4-3 posso avere in difesa Di Lorenzo, Dimarco e Theo Hernandez. Come si può immaginare, nel calcio reale è impossibile. Così come nel mantra. Eh sì, perché nel fantacalcio mantra, oltre alla divisione tra difensori, centrocampisti e attaccanti, c’è anche una sottodivisione tra i ruoli stessi. Ad esempio, c’è il difensore centrale, il difensore destro e quello sinistro. Quindi, nel mantra, se uso la difesa a 3, non posso mettere i tre menzionati sopra ma devo mettere tre difensori centrali, ad esempio Tomori, Gatti e Acerbi. Se uso il 4-4-2 posso mettere un esterno – ad esempio DiMarco – e un’ala, rappresentato dalla sigla W. Se decido di giocare con il 3-4-3 non posso giocare con tre punte centrali – sigla P – ma al massimo con due attaccanti o due esterni – sigle A e W – e una punta centrale.
Al netto dei goal subiti, dei goal fatti, delle ammonizioni, delle espulsioni, dei rigori sbagliati e segnati ci sono tante altre regole che si possono inserire. Ovviamente, ogni lega può tranquillamente inserirne una – l’unico limite è la fantasia di ogni lega, appunto – ma in generale si può inserire il fattore campo ad esempio. Il fattore campo assegna qualche punto a chi gioca in casa, simulando la presunta facilità di chi gioca nel proprio stadio anche nel calcio ‘vero’.
Poi c’è il famigerato modificatore di difesa, che assegna dei punti in più se i difensori raggiungono una certa media, senza bonus e malus. A patto, però, di inserire almeno 4 difensori. C’è chi inserisce anche il premio fair-play, cioè assegnare qualche punto in più a chi in quella giornata non subisce nemmeno un’ammonizione o una espulsione. Poi, per far salire il prezzo di quei calciatori che giocano bene ma non segnano c’è anche chi inserisce il premio rendimento. Si tratta di dare dei punti in più a chi, nell’11 titolare, non ha nessuna insufficienza. Per non parlare, poi, del premio imbattibilità al portiere.
Insomma, ce ne sono davvero tante!
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