Coppa d’Asia, Mancini esonerato in Arabia

Roberto Mancini a rischio esonero dopo l'uscita dalla Coppa d'Asia per mano della Corea. Il punto della situazione.

Roberto Mancini è da qualche mese alla guida della nazionale dell’Arabia Saudita dopo essersi dimesso dall’incarico di allenatore della nazionale italiana a cui è subentrato Luciano Spalletti. Il tecnico marchigiano potrebbe già essere alle prese con un’altra uscita dato che la nazionale per il quale lavora potrebbe pensare di mandarlo via anticipatamente.

LEGGI ANCHE: Javier Pastore pensa al ritiro dal calcio giocato

Coppa d’Asia, Mancini esonerato in Arabia

In questi giorni è in corso la Coppa d’Asia il torneo più prestigioso per quel continente, tra le nazionali che partecipano c’è anche l’Arabia Saudita allenata dal tecnico italiano.

Il presidente della Federcalcio Saudita lo ha preso proprio per tentare l’assalto a questa competizione che manca da ben 28 anni nel paese arabo. Un uomo dell’esperienza di Mancini è in grado di costruire una squadra per riuscire a realizzare questa impresa o almeno così era prima dell’inizio della competizione.

La squadra saudita è infatti stata eliminata dalla competizione nella gara valida per gli ottavi di finale contro la Repubblica di Corea. Dopo essere passata in vantaggio, l’Arabia Saudita ha subito il goal del pareggio e quindi la partita si è decisa ai calci di rigore.

Una lotteria che nel 2021 ha fatto saltare di gioia Mancini, il suo staff e milioni di italiani avendo vinto l’Europeo ma che in questo caso si è rivelata fatale portando la nazionale dei “leoni del deserto” fuori dalla Coppa d’Asia.

LEGGI ANCHE: Chi è Pedro Felipe il difensore nel mirino della Juventus

L’addio sembra non esserci

L’ipotesi dell’esonero ha preso corpo dopo questa pesante sconfitta dato che se Mancini non fosse riuscito a centrare l’obiettivo avrebbe discusso con i vertici della nazionale araba per decidere il suo futuro.

E’ noto a tutti che Mancini abbia deciso di allenare in Arabia principalmente per il contratto faraonico da 30 milioni di euro all’anno che gli garantisce l’Arabia Saudita. A questo stipendio faraonico però devono corrispondere i risultati.

Questi non sono arrivati nella competizione più attesa dell’anno e quindi è normale che chi dirige debba pensare a come continuare questo rapporto. E’ ipotizzabile che l’avventura continui anche per i prossimi anni nonostante il flop ottenuto.

Mancini ha bisogno di tempo per tentare di rifondare la nazionale per riportarla agli antichi fasti. In pochi mesi era davvero difficile che riuscisse a fare dei miracoli con i giocatori che aveva a disposizione.

Il raggiungimento degli ottavi di finale con uscita ai rigori certamente fa male perché ha dimostrato sul campo che l’Arabia Saudita fosse in grado di giocare ad armi pari con la Corea ma d’altronde i rigori sono anche frutto di fortuna.

Aspetto che non è stato dalla parte dei Sauditi che purtroppo si sono visti parare tre conclusioni di troppo dal portiere coreano che ha quindi portato la sua nazionale ai quarti di finale.

Questo fallimento deve fungere da base per lo sviluppo futuro della nazionale araba che ora avrà la testa rivolta alla qualificazione mondiale del 2026. Se anche qui Mancini dovesse fallire, non portando l’Arabia Saudita a partecipare la situazione si complicherebbe davvero.

Ha ancora molto tempo per riassettare la squadra e provare a raggiungere l’obiettivo, avere l’appoggio di tutta la federazione è sicuramente di grande aiuto. Non resta che vedere il proseguo di questa avventura.

Scritto da Filippo Imundi

Lascia un commento

Inter-Juventus: perchè Orsato non può arbitrare il Derby d’Italia?

Genoa, chi è Vitinha: tutto sul nuovo attacante del Genoa

Leggi anche