Il Torino è una società che ha avuto al proprio interno diversi calciatori che ne hanno onorato per diverso tempo i colori e che una volta terminata la carriera sono rimasti legati a quanto fatto da calciatori. Uno di questi è Antonio Comi di cui parleremo in questo articolo dedicato.
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La carriera di Comi a livello professionistico è iniziata nelle giovanili del Torino dove ha effettuato tutta la trafila sino al 1982 quando è avvenuto il suo passaggio in prima squadra.
Il calciatore lombardo ha indossato la maglia granata per 7 stagioni dal 1982 al 1989 realizzando un totale di 149 presenze segnando 14 reti. Al termine dell’esperienza granata è passato alla Roma dove è rimasto dal 1989 al 1994 cinque stagioni con la divisa giallorossa della capitale dove ha giocato 96 partite e segnando 4 reti.
Si è ritirato presto dal calcio giocato, all’età di 31 anni dopo aver disputato la sua ultima stagione con la maglia del Como dove però non è risultato decisivo in termini di goal realizzati.
Un ritiro che gli ha fatto abbandonare il mondo del calcio per diversi anni salvo poi tornare nel 2001 in veste di coordinatore tecnico del settore giovanile del Torino, acquisendo il ruolo di direttore tecnico nel 2003.
Ha continuato a ricoprire il ruolo anche dopo il fallimento del club e successivamente all’acquisizione del presidente Urbano Cairo che lo ha voluto in quel ruolo.
Dal 2011 al 2021 è stato il direttore generale del Torino portando alla squadra di cui è stato giocatore molti colpi di rilievo e risultati ottimi come diverse partecipazioni a competizioni europee.
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Comi è sposato con la signora Antonella Manolino. A livello di vita privata non si sa se la coppia ha avuto dei figli.
Di conseguenza non si hanno notizie in merito dato che ha fatto di tutto per mantenere la propria privacy facendo parlare di sé solo attraverso il calcio. Il compito è riuscito perfettamente.
Quel che è certo è che Comi ha dedicato tutta la sua vita al mondo del pallone che lo ha ripagato dell’impegno avuto da calciatore con la carriera dirigenziale che ha svolto in maniera esemplare.
Ora che è fuori dal mondo calcistico potrà dedicarsi a sua moglie ed agli affetti più cari a cui ha dedicato poco tempo quando era stato calciatore.
Si tratta di una chiusura con il mondo sportivo ideale per un uomo che ha sempre fatto parlare di sé in maniera positiva e che è stato apprezzato dagli addetti ai lavori per la sua conoscenza calcistica.
Chissà che il futuro non lo possa far tornare nel mondo del pallone con un ruolo dirigenziale come accaduto in passato dato che la sua esperienza al Torino è stata lunga.
Non resta che vedere se arriveranno notizie sotto questo fronte dalle squadre che sono alla ricerca di un dirigente qualora dovessero decidere di puntare su di lui.
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