La magistrata che si occupa dell’indagine sull’ex presidente della Federazione spagnola di calcio, Luis Rubiales, e sull’ex calciatore Gerard Piqué per aver spostato la Supercoppa in Arabia Saudita, ha rigettato la richiesta di LaLiga di deferire il caso all’Audiencia Nacional, non trovando sufficienti ragioni per giustificare la loro competenza.
La responsabile del tribunale d’istruzione numero 4 di Majadahonda (Madrid) ha riaffermato la sua autorità nell’indagare ulteriori presunte irregolarità in una serie di contratti stipulati durante la presidenza di Rubiales alla Federazione.
Uno di questi contratti è quello sottoscritto nel 2019 con l’azienda saudita Sela, che ha portato alla celebrazione della Supercoppa in Arabia Saudita.
Oltre a Rubiales, anche Piqué è sotto indagine, la cui società Kosmos ha fatto da intermediaria nelle trattative. La magistrata sospetta di una clausola che cercava di assicurare il pagamento di una commissione annua di 4 milioni di euro a favore di quest’ultima azienda.
La giudice respinge le argomentazioni di LaLiga per portare il caso davanti all’Audiencia Nacional, considerando che non sono adeguatamente provate le circostanze che giustificherebbero la sua competenza, seguendo così il parere della Procura.
Inoltre, sottolinea che il contratto della Supercoppa è stato firmato presso la sede della Federazione, a Las Rozas (Madrid), e che “la rete di società scoperta in seguito all’indagine iniziale dimostra che l’assunzione dell’azienda Gruconsa” per i lavori allo stadio di La Cartuja a Siviglia è stata anch’essa gestita da questa organizzazione.
È ancora da determinare “l’importo del patrimonio frodato”, afferma la magistrata, che conclude che la maggior parte delle persone sotto inchiesta risiedono a Madrid.
Questa indagine, intrapresa per crimini correlati alla corruzione commerciale, ha accumulato fino ad ora una quindicina di sospettati. Tra questi, oltre a Rubiales e Piqué, figura anche l’attuale presidente della RFEF, Pedro Rocha.