Negli ultimi anni, l’Athletic ha prodotto portieri di alto livello come Kepa Arrizabalaga, Unai Simón, Julen Agirrezabala, Alex Remiro… Cosa offre Lezama per formare portieri di questa qualità? Peio Agirreoa offre questa spiegazione: “Il primo vantaggio di Lezama è la presenza del Txopo.
Questa è la fortuna principale di Lezama, un modello a cui tutti dovrebbero guardare, in particolare i giovani in Bizkaia e in molte parti del Paese basco. Essi non ambiscono solo ad essere portieri, ma a diventare ‘Txopos’. A questo si aggiunge un duro lavoro, personale competente, una metodologia…
La maggior parte del merito va a loro, ma spesso il talento deve essere coltivato e lavorato duramente. I risultati dimostrano il successo del nostro approccio”.
Il giocatore di Murgia è stato il portiere principale nella vittoria della selezione nella Eurocopa in Germania, mentre il giocatore di Renteria ha giocato per tutto il campionato vinto dal Athletic nella scorsa stagione. “Quando si arruola un giovane di 15 anni a Lezama, nessuno può prevedere che diventerà il portiere della squadra nazionale, che vincerà una Eurocopa e che giocherà 500 match con l’Athletic. Il loro talento è fondamentale, ma deve essere forgiato quotidianamente. Io mi riferisco sempre a questa come una questione di ‘profili'”, sostiene.
Agirreoa cita un dettaglio che potrebbe sembrare insignificante ma che è di grande importanza: “Essere il portiere dell’Athletic non significa essere solo un portiere e fare parate. C’è molto di più e per questo motivo parlo spesso del Txopo. Il Txopo incarna i valori che devono essere trasmessi, questa è la vera identità del portiere dell’Athletic. Potrebbe sembrare sciocco dare importanza al fatto di vestire di nero, ma non lo è. Quando ero responsabile a Lezama, c’era una regola. Se possibile, ci si veste sempre di nero”.