La Real Sociedad ha interrotto la sua serie negativa di risultati e ha ottenuto un punto a Nizza, portando gioia ai circa 150 tifosi che erano stati trasferiti nella località francese per il match. Tuttavia, la felicità di molti si è dissolta dopo la partita, quando si sono ritrovati abbandonati a loro stessi in un quartiere pericoloso a mezzanotte, senza mezzi di trasporto pubblico.
Innumerevoli di questi sostenitori hanno espresso il loro disappunto sui social media e alcuni hanno annunciato la loro intenzione di contattare il club per esprimere il loro disaccordo. D’altra parte, tifosi come Aitor hanno evidenziato che non cercano scuse, ma vogliono vedere un miglioramento nell’organizzazione per le partite future, insistendo sul fatto che un episodio del genere “non deve ripetersi” e chiedendo alla sicurezza del club di intervenire non solo prima, ma anche dopo il match.
Le severe misure di sicurezza non sono state apprezzate da tutti, in quanto hanno dovuto recarsi in una sorta di terra di nessuno in “un quartiere squallido”, come descritto da Aitor. Una volta lì, dovevano ritirare un braccialetto obbligatorio per entrare allo stadio e salire sugli autobus. Secondo Aitor, tutto il protocollo preliminare è stato attuato “senza problemi”, con la sicurezza del club che si occupava di loro. Il vero problema è sorto dopo la partita. I supporters sono stati trattenuti nello stadio fino all’evacuazione completa, un procedimento comune, poi sono stati portati al parcheggio dello stadio per salire nuovamente sugli autobus. Affermano che l’autobus ha passato “mezz’ora girando senza meta sulla superstrada” quando all’andata il viaggio era durato solo cinque minuti. Alla fine, sono stati lasciati nello stesso deserto, ma oltre la mezzanotte. “L’ultimo tram era già passato e vedevamo solo tram arrivare in direzione opposta. Abbiamo chiesto al guidatore se ne sarebbero arrivati altri, non so se ci ha risposto per farci un dispetto, ma nessun altro tram è arrivato”. Quindi, si sono ritrovati in piena notte in un quartiere pericoloso di Nizza, in quello che sembrava essere “un campo di drogati”, dove era visibile anche una pozzanghera di sangue fresco, senza la possibilità di utilizzare i trasporti pubblici.
Alcuni hanno deciso di raggiungere l’aeroporto a piedi, che era in posizione relativamente vicina, per prendere poi un taxi per l’albergo. Altri rimanevano ad aspettare il tram che non si presentò. C’erano famiglie con bambini e anche persone anziane, come racconta Aitor. Hanno dovuto fare affidamento su Uber, un’applicazione complessa per le persone anziane o quelle che non sono abituate a usarla. “Il nostro autista di Uber è stato così gentile da richiedere un altro Uber per gli anziani presenti che non sapevano come utilizzarlo”, afferma Aitor. In conclusione, i tifosi furono lasciati “a piedi” e arrivarono all’albergo a notte fonda, oltre l’una del mattino in tutti i casi.