Imanol Alguacil ha sorpreso molti con la sua formazione iniziale a Nizza la scorsa settimana, per la prima apparizione europea della Real in una brutta serie di risultati in Liga, con un imminente incontro cruciale con il Valencia. Il tecnico di Orio ha chiaramente dato priorità alla partita nazionale, lasciando le stelle senza minuti in campo in Francia e i cinque acquisti estivi in panchina, per esempio.
Ha cambiato tattica al 5-3-2 e ha introdotto otto nuovi giocatori rispetto a Valladolid.
Tra questi nuovi volti c’erano Jon Martín e Pablo Marín, giocatori con il numero della squadra B ma totalmente integrati nella squadra principale.
Questo è stato chiaramente dimostrato finora, poiché non hanno allenato affatto con la squadra B e non hanno nemmeno giocato durante la data FIFA. La partita a Nizza si è conclusa con loro e Aramburu, tre calciatori con un numero superiore al 25. Marín e Martín hanno giocato la loro prima partita intera con la Real in un grande palcoscenico come la prima visita in un torneo molto esigente. Entrambi hanno giocato bene, si sono dimostrati all’altezza e hanno dimostrato di non voler essere comparse, ma protagonisti.
Jon Martín ha beneficiato delle buone performance di Zubeldia e Le Normand. L’acquisto all’ultimo minuto di Aguerd deve essere stato uno stimolo per un Jon Martín che è diventato il teorico quinto difensore centrale, uno status che attualmente non è chiaro. Non può essere chiaro dopo la sua buona performance a Nizza, unita al suo enorme potenziale.
Il suo debutto europeo in Francia è un momento che non dimenticherà nonostante la mancata vittoria. Era il difensore centrale, una sorta di libero in uscita, in una nuova linea di cinque difensori.
Il suo ruolo è stato fondamentale nel controllo del pallone; ha perso un pallone in una situazione delicata, ma è riuscito a recuperarlo come un vero campione e passarlo ad un compagno del team. Ha mostrato grande attenzione nel fare corse e anticipare mosse, mostrando grande forza nei calci di sbarra e negli incontri frontali.
Nonostante fosse la sua prima partita come titolare e avesse solo un’esperienza limitata nel calcio di elite, sembrava che avesse già giocato per anni sotto la guida di Imanol. Il coach, che in passato aveva spesso detto che il giocatore aveva ancora bisogno di migliorare e non era ancora pronto, ha commentato dopo la partita che voleva che il ragazzo fosse preparato quando veniva chiamato in campo e che ora era convinto che avrebbe fatto un buon lavoro. E aveva ragione; il ragazzo è stato uno dei migliori del team in una partita altalenante della Real, migliorando man mano che il gioco procedeva. E’ stato il giocatore che ha effettuato più calci di sbarra (7), più intercetti (2), ha fatto un buon attacco per recuperare un pallone, ha vinto due dei tre confronti diretti che ha avuto ed ha effettuato con successo 50 su 53 passaggi tentati, il numero più alto di tutti.
Il giocatore, che ha solo 18 anni, è sicuramente cresciuto molto. Ha dimostrato di avere una grande capacità di giocare per intere partite ed acquisire esperienza. Ha anche avuto l’opportunità di esprimersi alla zona mista. Durante un’intervista a Movistar Plus, ha dichiarato: “Sono sempre pronto per quando Imanol ha bisogno di me. Mi ha detto di giocare con calma e fare quello che so fare”. Resta da vedere se Imanol proverà a ruotare la squadra per far spazio a lui, ma per ora ha sorpreso tutti facendo sedere Aritz a Nizza.
Pablo Marín si è distinto come uno strano caso nella Real Sociedad. Una volta considerato tra le stelle nascenti di Zubieta, è passato rapidamente al primo-team, bypassando le fasi finali dell’apprendistato con velocità sorprendente. Nonostante l’insicurezza che questo potrebbe aver suscitato, Imanol gli ha dato la possibilità di dimostrare il suo talento senza esitazione. Ha debuttato nel malinconico match dello stadio di Valladolid nell’ottobre del 2022, e nonostante le difficoltà della squadra, Marín ha effettuato una prestazione notevole. Dopo questa gara, si è affermato come presenza regolare, superando anche Robert Navarro e totalizzando 17 apparizioni in quella stagione. Ha avuto l’onore di partire titular nel campo di gioco del Manchester United e nei quarti di finale della Coppa al Camp Nou. Tuttavia, al ritorno di David Silva, Marín ha visto diminuire il suo impiego.
Nel corso della stagione 23-24, nonostante l’assenza di Silva, è stato escluso del tutto dal primo-team in modo piuttosto inaspettato, non giocando nemmeno un minuto e trascorrendo molto tempo con il Sanse. Questo drastico calo di fiducia di Imanol ha destato stupore ma ha permesso a Marín di lavorare con Goti, divenendo un valido centrocampista “8” invece che un “10”.
Ora Marín è tornato nell’undici iniziale e ha riconquistato la fiducia di Imanol. Non è mai stato escluso dalla squadra e sembra che sia una scelta più ovvia rispetto a Olasagasti, per esempio. Ha già giocato in quattro partite, ma la sua grande occasione è stata nel match di Nizza. Sta tornando al suo ruolo di formato, il primo da febbraio 2023, 19 mesi fa, curiosamente contro Valladolid. Quel giorno, però, la sua prestazione non era all’altezza.
Durante la partita contro il Nizza, Imanol si è dimostrato un vero e proprio motore inarrestabile in campo. È stato utilizzato per la prima volta per l’intera durata della partita, mentre Turrientes è stato lasciato fuori e Brais è stato sostituito da Sucic invece di lui. Nonostante abbia già esperienza europea, ha mostrato la maturità di un giocatore trentenne. Non è stata la sua performance più luminosa, ma sicuramente quella in cui ha lavorato di più. Ha respinto un pallone, ha effettuato tre interventi, ha completato 22 dei 28 passaggi, ha vinto sei sfide ed ha coperto un ampio raggio di campo sia con che senza palla. Ha tirato due volte, una delle quali dopo una corsa nell’84’. Nonostante la sua costante presenza, nella seconda fase ancora deve mostrare pienamente le sue abilità.