Il campione mondiale argentino Julián Alvarez si sta già rivelando determinante per l’Atletico Madrid, nonostante stia ancora adattandosi a un contesto diverso da quello del Manchester City. Al 90° minuto del match contro il Celta a Balaídos, ha segnato il gol della vittoria, superando le aspettative di molti con il suo numero di gol, sebbene sia ancora meno efficace rispetto ai suoi tempi nel club inglese e nella sua squadra nazionale.
Questo, in vista del derby di domenica contro il Real Madrid. Secondo la piattaforma di statistiche avanzate ‘Be Soccer Pro’, l’indicatore ‘xg’ (gol attesi) attribuisce all’attaccante dell’Atletico un punteggio di 1,5 per i due gol segnati nel club.
Al Manchester City, sotto la guida di Pep Guardiola, ha segnato 36 gol su una previsione di 33,91. Con l’Argentina, ha messo a segno 10 gol su un previsto 9,75. L’Atletico ha bisogno di più da Julián Alvarez, che ha meno opportunità e una minore precisione rispetto al suo periodo al City. Nell’Atletico, ha segnato due gol su undici tentativi (quattro dei quali in porta), ossia un gol ogni 5,5 tiri; nel City, con cui ha vinto la Premier League inglese e la Champions League, ha segnato 36 gol su 148 tiri (77 a porta), quindi un gol ogni 4,11 tiri. Il suo primo gol con l’Atletico è stato nel 3-0 contro il Valencia, al suo quinto match. Il secondo è stato contro il Celta al minuto 90, in una partita che sembrava destinata a finire in pareggio a Balaídos, finché ha concluso l’azione avviata da Antoine Griezmann. Non era un’occasione facile. Grazie a questo, ha portato la vittoria alla sua squadra.
Un successo fondamentale che lo tiene in vita nella lotta per LaLiga, con un ritardo di sei punti rispetto al leader, il Barcellona, e al secondo posto a due punti dal Real Madrid, il suo avversario di questa domenica al Metropolitano. “DOBBIAMO MIGLIORARE LE ASSOCIAZIONI” “Sono giocatori speciali. Abbiamo bisogno di tempo perché lui e Alex (Sortloth), soprattutto, trovino associazioni, perché la squadra sta lavorando molto bene nelle partite difensive. Nelle sette partite che abbiamo giocato (in LaLiga) c’è stato un buon lavoro di squadra, pieno di pazienza. Tranne nel primo tempo contro il Rayo, in tutte le altre partite la squadra si è comportata molto bene difensivamente”, ha valutato il suo allenatore, Diego Simeone. “Ma dobbiamo migliorare offensivamente. Dobbiamo migliorare le associazioni. Il mio obiettivo è trovare chi può associarsi meglio per sviluppare quel tipo di gioco necessario per attaccare e lo cercheremo perché i ragazzi sono pronti per tutto. Si vedono pronti a entrare ovunque e cercano la cosa più importante che ci serve, che è fare tre punti”, ha proseguito l’allenatore, la cui squadra ha ottenuto 15 dei 21 punti possibili. Essendo un realizzatore nel 25 per cento delle sue partite con l’Atlético (rispetto al 30 del City e al 23 dell’Argentina), Julián Alvarez ora si allontana dal gol rispetto alle due precedenti stagioni nella squadra inglese. Se un tempo tirava in media ogni 28,71 minuti, ora passa a 38,81 minuti. Nella sua nazionale va oltre, con un tiro ogni 43,42 minuti. Partecipa anche meno al gioco rispetto a quando giocava per il Manchester City e la nazionale argentina. Mentre all’Atlético tenta un passaggio ogni 3,64 minuti in media (117 in 427 minuti), nella squadra inglese lo faceva ogni 2,80 (2.136 in 6.001 minuti) e in Argentina lo fa ogni 3,15 (689 in 2.171).
La precisione di rojiblanco è al di sotto della media, con un tasso dell’80 percento rispetto all’85 percento durante la sua militanza sia nella squadra celeste che nella nazionale ‘albiceleste’. Infatti, nell’Atlético ha dato solo sei passaggi alla zona offensiva (uno ogni 71,16 minuti in media), mentre al City era molto più costante (anche perché il tipo di gioco era differente, con una maggiore presenza offensiva e nelle vicinanze dell’area nel club britannico), con uno ogni 39,48. In Argentina, al contrario, rispecchia i livelli dell’Atlético: uno ogni 72,36. Non ha ancora dato nessun assist nell’Atlético, rispetto alle 17 realizzate al City e all’unico assist che ha dato finora con la nazionale argentina. Inoltre, fa meno dribbling in media (uno ogni 71,16 con la squadra rojiblanco (6 ‘dribbling’, tutti con successo, in 427 minuti) rispetto al team inglese (uno ogni 40,54, con una percentuale di successo del 52 percento).