“Mea culpa” di Luis García

Luis García Plaza, l’allenatore dell’Alavés, non ha esitato a fare autocritica dopo la sconfitta per 2-0 contro il Getafe, affermando di essere stato il primo a “comportarsi male” e descrivendo come “meritata” la vittoria della squadra avversaria.

Il mister della squadra di Vitoria ha espresso il suo rammarico per il fatto che i suoi calciatori non sono riusciti a eguagliare l’intensità del Getafe e ha sottolineato tre momenti che hanno definito la partita prima che il team di Bordalás diventasse il dominatore assoluto: il gol su rimbalzo dopo un fallo di Mauro Arambarri, il rigore non concesso all’Alavés per il mani di Christantus Uche e il rigore assegnato a favore del loro avversario per il tocco di mano di Carlos Vicente.

“La vittoria del Getafe è stata giusta. Hanno avuto la meglio nei duelli, nelle lotte e nelle seconde palle. Fino al 2-0 sapevamo che le partite si sarebbero decise su un rimbalzo, un fallo, un rigore, una palla ferma… Poi avrebbero potuto segnare di più. Ci fu un fallo, un rimbalzo, poi un tocco di mano annullato e uno fischiato. Ci hanno battuto in questo. Non siamo stati all’altezza. Primo tra tutti l’allenatore, che è stato parecchio sotto tono. Anche i giocatori non hanno brillato. Per vincere partite bisogna essere in forma, altrimenti non possiamo sperare di ottenere la vittoria”, ha detto.

“E’ stato tutto un nostro demerito e basta. Avevamo previsto il loro stile di gioco ma non siamo riusciti a superarli. Il Getafe è una squadra molto solida, non è facile affrontarla. Dobbiamo lottare, insistere, persistere e rimanere umili. Potremmo incappare in una sconfitta in qualsiasi campo. Dopo i tre momenti chiave della partita – il gol su rimbalzo, il rigore negato e il rigore concesso – sono stati superiori e avrebbero potuto segnare altri gol”, ha aggiunto.

Inoltre, ha sottolineato che, nonostante il Getafe abbia una squadra ristretta, dispone di un undici titolare con esperienza e molti match in Prima Divisione con giocatori come Arambarri, Djené o Milla, che insieme al team di José Bordalás formano una formazione molto competitiva. “Sarà molto difficile. Dobbiamo lottare per ogni punto. Bisogna mettersi all’opera. Prima di tutto l’allenatore non è stato all’altezza e neanche i giocatori in questo gioco di confronti e pressioni”. Ha poi spiegato perché ha sostituito i suoi due difensori centrali al 55° minuto, Abqar e Sedlar, a cui ha attribuito problemi fisici durante la partita, e come questo ha influenzato il corso del gioco. “Ciò ci ha impedito di avere energia fresca in attacco, che penso ci servisse. Ad un certo punto potevamo tirarci su ma il 3-0 era anche vicino. Quando una squadra è superiore a te sul campo, indipendentemente dal tipo di gioco, bisogna riconoscerlo, imparare e prepararsi al successivo. In quel tipo di gioco non siamo stati in grado”. Infine, ha elogiato il suo portiere Antonio Sivera, che ha avuto un’ottima partita con interventi degni di nota: “Fino al 2-0 il punteggio era equilibrato. Poi Sivera ci salva. È stata una partita difficile da vedere per lo spettatore perché non c’è stato molto ritmo di gioco, molte interruzioni, si è fermato, ma in quel gioco loro sono stati superiori”, ha commentato. “Complimenti a loro, inutile aggiungere altro. Ma Sivera ha fatto due parate spettacolari. Quando le cose vanno male, vanno male. Bisogna andare avanti, ci costerà molto, dobbiamo lottare per ogni punto. Torniamo a casa, rialziamo la testa e prepariamo la prossima partita”, ha concluso.

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