È ora ufficiale il verbale di Busquets Ferrer, nel quale illustra cosa ha causato l’interruzione dell’incontro all’inizio del secondo pomeriggio. Le sue parole esatte sono “al minuto 64, da lato sud basso, sono stati gettati diversi oggetti nella zona dove si trovava il portiere ospite, senza che nessuno di essi lo colpisse.
Tra questi sono stati riconosciuti tre accendini e una bottiglia d’acqua. A fronte di questa situazione, viene attivato il protocollo per il lancio di oggetti, coinvolgendo il delegato di campo affinché avvii una comunicazione agli spettatori tramite gli altoparlanti dello stadio affinché cessino tali atti.
Al minuto 65, si ripetono i lanci di oggetti dalla stessa area, riattivando il protocollo e avvertendo nuovamente il delegato di campo per comunicare l’evento. Infine, al minuto 67 e di fronte alla continua ripetizione dei lanci di oggetti dalla stessa zona, viene deciso di sospendere temporaneamente la partita, ordinando il ritiro delle squadre negli spogliatoi. Si convocano nel camerino arbitrale i capitani e i delegati di entrambe le squadre, i direttori de LaLiga, il coordinatore di sicurezza e il delegato federativo, per informarli della situazione e avvertirli che, se i lanci dovessero ripetersi, la partita sarebbe definitivamente sospesa. Si richiede al coordinatore di sicurezza di garantire la sicurezza dei partecipanti per poter riprendere la partita. Ci riferisce che la situazione si è calmata e la partita può riprendere. Si rientra in campo 14 minuti più tardi e la partita riprende 17 minuti dopo l’interruzione. La partita si svolge senza ulteriori incidenti.
Esamineremo il motivo per cui l’importanza risiede nell’articolo 15 del Codice Disciplinare che riguarda la responsabilità dei club. Questo articolo afferma che “se durante una partita viene disturbata l’ordine, vengono minacciate o messe a rischio l’integrità fisica degli arbitri, giocatori, allenatori o persone in generale, si causano danni materiali o lesioni, si invade il campo di gioco, si mostrano simboli o si proferiscono canti o insulti violenti, razzisti, xenofobi o intolleranti, o se si disturba notevolmente lo svolgimento normale della partita, la responsabilità ricade sul club organizzatore, a meno che non dimostri di aver rispettato diligentemente i suoi doveri e di aver adottato le misure di prevenzione richieste dalla legge sportiva per prevenire tali fatti o mitigarne la gravità”.
Nel secondo punto, si specifica che “per valutare la serietà dei fatti si considereranno le circostanze concomitanti, come la presenza o meno di lesioni; la valutazione del pericolo evidente che avrebbe potuto originarsi, a meno che non sia stata prevista una prevenzione da parte dell’organizzatore; l’effetto degli incidenti sul normale svolgimento del gioco; la presenza o assenza di precedenti; il numero maggiore o minore di persone coinvolte; e, in generale, tutte le altre che l’organo disciplinare considererà razionalmente, qualificando, inoltre, in modo specifico, come fattori determinanti della gravità, l’atteggiamento passivo o negligente del club organizzatore o la sua mancanza di prontezza nel identificare e mettere a disposizione dell’autorità competente gli attori degli incidenti e, in sintesi, il grado di conformità con gli obblighi legali e regolamentari che sono di competenza dell’organizzatore in materia di prevenzione della violenza nelle strutture sportive”. Se lo considera come molto grave, soprattutto considerando che la partita è stata interrotta per più di dieci minuti, si rischia la chiusura totale dello stadio con una sanzione tra 6000 e 18000 euro secondo l’articolo 76 che dice: “chiusura totale dell’installazione sportiva per un periodo che varia da una partita a una stagione. Inoltre, quando l’evento causa accade in un solo settore o tribuna, può essere imposta, valutando le circostanze concomitanti e la gravità dei fatti, la sanzione di chiusura parziale dell’installazione sportiva per lo stesso periodo di tempo menzionato nel paragrafo precedente. Oltre a ciò, la sanzione di chiusura parziale deve essere precisa e chiara”.
Dato il fatto che l’oggetto è stato lanciato in un’area specifica, potrebbe portare ad una parziale chiusura del settore degli spettatori, come indicato nell’articolo 107 sulla grave distruzione dell’ordine della partita. Specifica che “Se si verificano eventi come quelli definiti nell’articolo 15 di questo regolamento durante una partita, e sono giudicati gravi secondo le regole previste da tale norma nel suo secondo paragrafo, e si tratta della prima volta nella stagione, il club responsabile sarà punito con una multa fino a 6.000 euro e chiusura parziale delle strutture sportive per una partita”. Come abbiamo detto, non sarà fino a mercoledì che si riunirà il Comitato Disciplinare della RFEF e potrebbe determinare la sanzione. Dove sembra che l’avviso di chiusura sia difficile da stabilire. Tuttavia, non si esclude che possa decidere di raccogliere più informazioni, come accaduto con il lancio dell’oggetto all’arbitro nell’Espanyol – Villarreal, che verrà deciso anche il prossimo mercoledì.