Secondo quanto riportato da MD, sarà il Comitato Disciplinare della RFEF a decidere domani, mercoledì, la sanzione per l’incidente avvenuto nella partita di domenica, durante la quale il derby è stato interrotto per oltre dieci minuti a causa del lancio di oggetti verso la porta di Courtois.
L’Atletico Madrid rischia almeno la chiusura parziale delle tribune per uno o più incontri, che potrebbe estendersi a tutta la struttura. L’interruzione della partita sarà un fattore decisivo per la gravità della sanzione. L’Atletico Madrid ha la possibilità di fare ricorso alla Corte di Appello e al Tribunale Amministrativo per lo Sport come ultima istanza giurisdizionale sportiva.
Nel frattempo, il Segretario di Stato, José Manuel Rodríguez Uribes, ha dichiarato ieri dal CSD che tali comportamenti devono essere trattati con severità. Ci sarà da vedere quali ripercussioni ci saranno sia a livello sportivo che amministrativo. È certo che i corpi disciplinari della RFEF e la Commissione Antiviolenza possono punire in modo simile il club di Madrid. Entrambi non possono ordinare la chiusura dello stadio, come stabilito dal Codice Disciplinare della RFEF nel suo articolo 5 sulla compatibilità: “L’imposizione di sanzioni in via amministrativa, secondo quanto previsto dalla Legge sullo Sport e dai relativi regolamenti per la prevenzione della violenza negli eventi sportivi, non preclude l’individuazione di responsabilità sportive, senza che possano essere inflitte sanzioni di identica natura”.
In Spagna, esiste un precedente: il derby tra Betis e Sevilla di Coppa nel gennaio 2022. L’arbitro De Burgos Bengoechea interruppe la partita allo stadio Villamarín dopo un aggressione subita dal giocatore del Sevilla, Jordan, colpito da un bastone.
Il Comitato Disciplinare ha inizialmente deciso di chiudere lo stadio per due partite, decisione poi parzialmente ratificata dal Comitato d’Appello della RFEF. Ma nel settembre del 2022, il TAD ha revocato questa decisione e imposto una multa di 36.000 euro al posto della chiusura dello stadio. La decisione è stata presa in base a una legge che evita che il Tribunale dello Sport infligga due punizioni per lo stesso reato al Betis. La Commissione Statale contro la Violenza, il Razzismo, la Xenofobia e l’Intolleranza nello sport aveva proposto al club di sancionarlo con una gravosa multa di 150.000 euro e una chiusura dello stadio per un mese. Alla fine, però, è stata applicata solo una multa di 60.001 euro, pur mantenendo la qualificazione di gravità elevata. La decisione di non chiudere lo stadio verdiblanco è derivata dalla regola che impedisce di infliggere due volte la stessa sanzione. Inoltre, se la proposta di chiusura avanzata dalla Commissione Antiviolenza è più severa, prevale sempre su quella che verrà stabilita domani dall’organo disciplinare federativo.