Il recente doppio gol di Óskarsson contro il Valencia ha portato entusiasmo e nuove speranze all’attacco della squadra txuri urdin. Pur avendo giocato solo sette incontri e accumulando 180 minuti, l’attaccante islandese ha già trovato la rete due volte.
Sebbene sia prematuro fare valutazioni definitive, i suoi inizi come giocatore della Real suggeriscono che il giovane calciatore sta intraprendendo un buon cammino. Questo inizio promettente fa di Óskarsson uno dei migliori marcatori dall’arrivo di Imanol, preceduto solo da Alexander Isak, che ha lasciato un segno indelebile ad Anoeta.
Il calciatore svedese, che si è affermato come il centravanti più prolifico negli ultimi anni per la Real, ha realizzato 44 reti in 132 partite, totalizzando 7.959 minuti con la maglia donostiarra, con una media di un gol ogni 60,3 minuti. In confronto a queste statistiche, l’efficacia di Óskarsson, con un gol ogni 90 minuti, è notevole, specialmente considerando che è un attaccante in fase di adattamento.
Negli anni passati, diversi attaccanti hanno ricoperto il ruolo di riferimento nell’attacco txuri urdin. Il primo è stato Willian José, presente ancor prima che Imanol prendesse le redini della squadra. Il brasiliano ha siglato 25 gol in 80 partite per un totale di 4.599 minuti sotto la direzione dell’allenatore oriotarra, traducendosi in una media di un gol ogni 184 minuti. Per quanto riguarda i doppiette, Willian José ha realizzato la sua prima nel secondo match con Imanol contro l’Espanyol, segnando due volte nei primi 65 minuti, registrando quindi una prestazione migliore rispetto a quella di Óskarsson.
Dopo Willian José, il secondo nella classifica è Alexander Sorloth, un attaccante che ha segnato 24 reti in 90 match, accumulando 5.396 minuti, il che porta il suo average a un gol ogni 224,9 minuti.
Un altro attaccante che ha avuto una nuova occasione è Bautista, un giocatore del settore giovanile che non è riuscito a emergere come punta principale. Nella sua seconda esperienza a Donostia, ha realizzato soltanto due gol in 28 partite e 510 minuti, con una media di un gol ogni 255 minuti.
I successivi nella lista includono André Silva, un attaccante portoghese con una significativa esperienza nel calcio europeo, il quale non è stato in grado di esprimere il suo potenziale alla Real, registrando un gol ogni 265,8 minuti. Anche Carlos Fernández ha vissuto una situazione simile, con cinque gol in 1.395 minuti, il che significa una media di un gol ogni 279 minuti.
Penultimo nella classifica è Sadiq, un altro attaccante della Real. È entrato con entusiasmo, siglando il suo primo gol in meno di 10 minuti, ma un infortunio ai legamenti lo ha ostacolato, e il secondo gol ha dovuto attendere 20 partite successive. Attualmente, ha accumulato quattro gol in 44 partite e 1.677 minuti, ottenendo una media di un gol ogni 419,3 minuti. Il nigeriano dovrà migliorare rapidamente se non vuole rischiare di essere superato dal nuovo acquisto estivo in una posizione che finora sembrava vacante.
Dopo Sadiq, il calciatore meno prolifico nella classifica degli attaccanti è Sandro, il quale non ha segnato nemmeno un gol nelle sue 26 presenze. La scarsità di reti per la Real ha fatto sì che Oyarzabal venisse schierato come punta centrale in diverse circostanze, fungendo da risorsa versatile per le strategie di Imanol. L’allenatore ha anche utilizzato giocatori come Karrikaburu e Lobete, ma sempre mantenendo un collegamento con la squadra del Sanse.