Il tecnico portoghese Bruno Lage ha fatto il suo ritorno al Benfica il 5 settembre, intraprendendo così una seconda avventura con il club. Sotto la sua guida, le “aquile” hanno riscontrato un netto miglioramento in campionato e si sono riappropriate delle serate memorabili in Champions League, trionfando per 4-0 contro l’Atlético di Madrid.
La verticalità è divenuta il principio fondamentale del gioco dei giocatori del Benfica, sin dal ritorno di Lage. Questo allenatore di 42 anni predilige uno stile di gioco rapido e diretto, anche se la sua strategia evolve in base alle caratteristiche della rosa a disposizione e al tipo di avversario.
Un approccio che ha affinato sotto la supervisione dell’ex tecnico del Celta di Vigo, Carlos Carvalhal, con cui ha collaborato in esperienze al Sheffield Wednesday e al Swansea in Premier League. Dall’arrivo di Lage come sostituto di Roger Schmidt, il Benfica ha collezionato cinque vittorie, di cui tre in Liga portoghese e due in Champions, segnando 18 reti e subendone solo tre. Questo rappresenta il secondo “salvataggio” di Lage nel club, dopo che, nel corso della stagione 2018/19, era passato dall’allenare il settore giovanile alla guida della prima squadra in modo temporaneo, subentrando a Rui Vitória. Prima di quest’esperienza aveva iniziato come preparatore fisico nel Vitória di Setúbal, la sua città natale, e in altre squadre della regione. Nonostante l’assenza di esperienza da primo allenatore, era riuscito a portare il Benfica dalla quarta posizione fino al titolo di campione, allenando una squadra che aveva in evidenza un giovanissimo João Félix, il quale, alla fine della stagione, si trasferì all’Atlético di Madrid.
Félix è stato uno dei vari giovani talenti formati da Lage, che ha operato tra il 2004 e il 2012 a diversi livelli dell’accademia del club. Ha allenato giocatori di fama come l’ex-barcellonista João Cancelo, Bernardo Silva ed Ederson Morais, tutti e tre attualmente al Manchester City. Nella stagione successiva, Lage ha conquistato la Supercoppa portoghese, ma i risultati sono andati deteriorandosi in un periodo anomalo caratterizzato dagli stadi vuoti a causa della pandemia di covid, portando alla sua rimozione nel giugno del 2020. Prima del suo licenziamento, ha affrontato uno dei momenti più difficili della sua carriera, segnato da un attacco degli ultras che hanno lanciato pietre sul bus della squadra e vandalizzato le abitazioni di alcuni calciatori, tra cui il spagnolo Álex Grimaldo, e del mister stesso. In seguito, è emigrato in Inghilterra, dove ha portato il Wolverhampton al decimo posto in Premier League nella stagione 2021/22, ma è stato esonerato all’inizio di quella successiva. Successivamente, ha accettato un incarico al Botafogo, capolista con un margine di 13 punti, ma è stato licenziato dopo aver collezionato quattro vittorie in 15 partite, riacquistando così l’opportunità di tornare a un club dove aveva già gustato il sapore della vittoria.