Oyarzabal: “Non è accettabile venire al calcio per comportarsi da stupidi come hanno fatto quelli.”

Oyarzabal, insieme al suo allenatore, ha espresso commenti chiari riguardo agli eventi sfortunati che si sono verificati durante la partita: “L’incontro doveva essere interrotto. Tutti noi giocatori eravamo attenti a quanto stava accadendo in tribuna. In quel momento, la priorità non era il gioco”.

Il capitano è stato il primo a richiedere la sospensione della gara: “Mi sono recato dal nostro delegato e da quello UEFA per dirgli che doveva fermarla. Mi ha dato ragione, ma la decisione finale spettava a un’altra persona della UEFA presente in tribuna”.

Dopo i fatti, è stata formulata una richiesta di scuse agli spettatori in tribuna presidenziale, ma per il ’10’ della Real, questo non era abbastanza: “A me non interessa se domani decideranno di infliggere una sanzione e impedire loro di tornare allo stadio, perché i veri danneggiati oggi sono stati i miei compagni, e non ci sarà nessuno che compenserà ciò che hanno vissuto”, ha aggiunto con fermezza. Ha espresso anche critiche sulle potenziali misure preventive. “Sapendo chi sarebbe venuto, si sarebbero potute adottare altre precauzioni”. Riguardo ai tifosi, il suo messaggio era inequivocabile: “Non si può venire allo stadio per comportarsi da idioti, come hanno fatto queste persone, lanciando oggetti e causando danni”, ha sottolineato con decisione. La sua breve dichiarazione ai media si è conclusa con un chiaro avviso alla UEFA: “I maggiori danneggiati, oltre ai nostri sostenitori, sono loro stessi, perché l’immagine che abbiamo dato come UEFA e come calcio europeo è davvero imbarazzante”.

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I gruppi di tifosi estremi ora esercitano un’influenza sul gioco; fino a quando continuerà questa situazione?