“Chiunque credesse che il club fosse finito, deve solo osservare la risposta a questa ingiustizia.”

Quattro giorni dopo aver lasciato Singapore, a seguito di un richiamo da parte delle autorità locali, Dani Cuesta, tifoso del Valencia, ha espresso nuovamente le sue critiche nei confronti dell’azionista di maggioranza del club, Peter Lim, e della città-stato asiatica.

Ha denunciato “l’abuso di potere e le ingiustizie” subite in sei giorni, periodo in cui ha avvertito il sostegno di molti. “Se qualcuno pensava che questo club fosse ormai finito, basta guardare la reazione della gente di fronte a questo abuso e all’ingiustizia che abbiamo subito”, ha dichiarato sul suo profilo di X.

Dani e la sua compagna Mireia sono stati trattenuti per sei giorni in un hotel per aver filmato un momento in cui affiggevano un adesivo con la scritta ‘Lim Out’ su una delle numerose proprietà di Lim. La loro tribolazione si è conclusa dopo che la polizia di Singapore ha rilasciato i due e li ha sanzionati, a seguito della pubblicazione di un video in cui si mostrava l’adesivo attaccato su un hotel dell’imprenditore. Nel suo messaggio, Dani ha colto l’occasione per scusarsi con coloro che, per lui, hanno un valore speciale e ai quali potrebbe aver arrecato dei disagi, ringraziando comunque “ognuno di voi per il sostegno ricevuto in questi momenti difficili”, in particolare Libertad VCF per essere stata “al mio fianco fin dall’inizio”. Il loro incubo è iniziato venerdì 4, quando, pronti a imbarcarsi per Bali, sono stati fermati da due agenti di sicurezza che li hanno costretti a tornare in hotel, dove sono stati privati dei passaporti.

L’indagine si è protratta per sei giorni, durante i quali la coppia, sottoposta a verifica per aver partecipato a un incontro pubblico, non poteva lasciare Singapore e rimaneva confinata nell’hotel dove avevano soggiornato in precedenza. Questo accadeva mentre le forze dell’ordine esaminavano un video e alcune fotografie pubblicate da Dani, scattate di fronte al Marina Bay Sands e in altre località della città, in cui esibiva un cartello con la scritta ‘Lim Go Home’. I due erano sotto inchiesta per aver organizzato una manifestazione non autorizzata, un reato che nel paese può comportare una sanzione fino a 3.000 dollari singaporensi. Tuttavia, l’intervento dell’Ambasciata spagnola a Singapore e della Delegazione del Governo della Comunità Valenciana portò a una risoluzione favorevole, facendo cadere le accuse.

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