Brais ha raggiunto il traguardo dei cento presenze con la Real, contribuendo con 37 gol e offrendo un calcio di alta qualità tipico della Galizia

Brais Méndez tornerebbe a casa con grande soddisfazione dopo aver conquistato Montilivi, avendo contribuito al recupero delle sensazioni e dei punti contro la Real Sociedad, e rientrando nel ‘undici’ titolare di Imanol Alguacil, ora completamente ristabilito dalla sua infortunio e in ottima forma.

Inoltre, il calciatore galiziano ha raggiunto il traguardo delle 100 presenze con la squadra basca. Anche se non se ne è reso conto in quel momento, ha donato la sua maglia speciale a un fan che esibiva un cartello con il suo nome.

Ha già toccato il traguardo dei 100 incontri nel club, pur avendo trascorso solo due stagioni e un quarto della terza con la squadra di San Sebastián. Una vera impresa! È entrato nella lista dei 150 giocatori con il maggior numero di presenze nella storia del club. La Real Sociedad, subito dopo la fine della partita, ha celebrato il suo traguardo pubblicando un video straordinario delle sue azioni decisive. Ha contribuito con 37 gol e assistenze, escludendo le pre-assist. In altre parole, ogni meno di tre partite disputate ha creato un gol. Il “mago di Mos” ha giocato 80 minuti a Girona, dove ha realizzato un passaggio decisivo per Oskarsson, mostrando grande visione di gioco e distribuzione della palla, mantenendosi leggermente più lontano dall’area a causa della presenza di Sucic. Ha toccato la palla 67 volte, con un’impressionante precisione nel passaggio del 93%. Ha effettuato tre passaggi chiave, tentato un tiro in porta da una punizione dal limite, vinto quattro duelli su nove e subito tre falli, prima di essere sostituito, completamente esausto, da Turrientes. Un gioiello della Real e della Liga. Il raggiungimento di 100 partite da parte di Brais in meno di due stagioni e mezzo è frutto di diversi fattori, come il fatto che la Real partecipi a competizioni europee e abbia avuto un buon percorso in Coppa, e la completa fiducia di Imanol in lui.

Il terzo aspetto riguarda una salute inossidabile, o come nel caso di Brais, una straordinaria e impressionante capacità di recupero da infortuni muscolari e ossei. Mos è approdato a Donostia nell’estate del 2022 per una cifra di 14 milioni di euro, già ampiamente coperta. Ora ha 27 anni, un contratto in scadenza nel 2028 (ancora non ha rinnovato) e secondo Transfermarkt il suo valore di mercato si attesta intorno ai 40 milioni. Per completare il suo fantastico sviluppo con la Real, gli manca solo un ritorno in nazionale. Le sue statistiche parlano chiaro: ha ricevuto solo tre convocazioni senza mai scendere in campo, ha saltato appena dieci partite per infortuni e qualche altra per squalifica, ed è stato titolare in 83 occasioni, completando 37 incontri. È diventato un elemento imprescindibile per Imanol sin dal suo arrivo. Nella prima stagione, nonostante la presenza di David Silva, ha giocato più partite rispetto al secondo anno, probabilmente anche più di quanto avverrà in questa stagione, considerati i ruoli più definiti di Imanol. Ha collezionato fino a 47 presenze nella stagione 22-23, superando i 3.200 minuti di gioco e totalizzando 11 gol e 8 assist. Nella stagione successiva, dopo essersi adattato perfettamente alla Real e a Donostia, nonostante l’acquisto di Arsen Zakharyan per il suo ruolo, ha disputato 44 partite, accumulando più minuti di gioco rispetto alla stagione precedente, con otto gol e nove assist. Ha raggiunto l’apice del suo rendimento insieme ai compagni nella fase a gironi di Champions, dove è stato l’MVP assoluto e marcatore, trovando la rete a Lisbona, ad Anoeta contro l’Inter e a Salisburgo. In entrambe le stagioni ha vissuto momenti di forma altalenante, ma ha sempre mantenuto un ruolo chiave nel sistema di gioco. Ora, Olabe ha cercato di creare competizione per lui con l’arrivo di Sucic e Sergio Gómez.

La competizione è stata favorevole. Finora ha disputato nove delle dodici partite, nonostante un infortunio al quinto metatarso avvenuto a Getafe. Ha già trovato la rete, contro l’Alavés, e ha fornito due assist, uno a Barrenetxea a Nizza e l’altro a Oskarsson nella sfida contro il Valencia, permettendo così all’islandese di segnare il suo primo gol. La rotazione della squadra potrebbe ridurre il suo tempo di gioco, ma ci vorrebbe un cambiamento significativo affinché non rimanga uno dei giocatori di assoluta fiducia del tecnico oriotarra, rimanendo uno dei suoi cinque o sei punti di riferimento fondamentali.

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