Rubén Baraja ha conceduto poche interviste, ma è fermamente convinto che l’unica via per garantire la salvezza del Valencia in questa stagione sia quella di sfruttare al meglio Mestalla. Il tecnico ha sottolineato l’importanza di “vivere” con il supporto del proprio stadio, soprattutto considerando l’andamento negativo della stagione.
“La partita di domani è cruciale; il nostro successo dipende da cosa riusciremo a fare a Mestalla. Ci aspettiamo di ricevere un forte sostegno dal pubblico per darci la spinta necessaria. Dobbiamo essere noi a mostrare la determinazione e la voglia di vincere”, ha commentato l’allenatore.
Baraja ha chiesto il sostegno di Mestalla, nonostante la squadra abbia collezionato solo un punto nelle ultime quattro gare. “Siamo a una distanza tale che una vittoria ci avvicina ad essi. Affronteremo una squadra diretta in casa nostra. È fondamentale avere la giusta mentalità per portare a termine questo impegno e concludere un anno non facile”, ha aggiunto lallenatore del Valencia.
Inoltre, ha espresso apprezzamento per il supporto della presidente Layhoon Chan, ritenendo che sia fondamentale per un allenatore sentirsi rispettato dal club, specialmente in un momento complicato come quello attuale. “È sempre gratificante ricevere sostegno”, ha affermato Baraja, pur evitando di focalizzarsi eccessivamente sulla dirigenza, lanciando però un messaggio alla direzione sportiva in merito all’assenza di rinforzi da parte del direttore sportivo, Miguel Ángel Corona, da oltre due mesi. Comunque, per il tecnico, il suo unico pensiero è rivolto all’Alavés: “Sono qui per parlare della partita contro l’Alavés, che è ciò che conta realmente”.
“Concentrati esclusivamente sulla prossima sfida contro l’Alavés, un avversario diretto, Baraja ha dichiarato in una conferenza stampa più breve del solito. Tuttavia, ‘Pipo’ Baraja ha trovato il modo di annunciare che César Tárrega sarà convocato dopo aver superato un problema all’ischio avuto nel match contro l’Espanyol. Ha anche fatto sapere che rimangono infortunati José Luis Gayà, Giorgi Mamardashvili e Rafa Mir.”