Il 22 dicembre di quest’anno segna il ventesimo anniversario dall’esordio di Jesús Navas allo stadio Santiago Bernabéu. Era il 2004, quando il Sevilla, sotto la guida di Joaquín Caparrós, indossava la divisa viola. In quella occasione, il club andaluso ottenne una delle poche vittorie storiche in trasferta contro il Real Madrid, battendo i blancos con il punteggio di 0-1 grazie a un gol di Julio Baptista.
Quest’ultimo, ormai ritirato, commentava la partita per DAZN mentre Navas riceveva una calorosa ovazione per la sua brillante carriera.
Gesù, però, si sentiva triste. Era consapevole dell’importanza di quel momento, uno stato che non può essere cambiato. Rivedere quel passato lo faceva commuovere.
Tuttavia, la sua sofferenza derivava anche dall’immagine di un Sevilla che aveva regalato grandi successi e trofei, ora in difficoltà. Questo lo toccava profondamente, e per questo motivo continuava a rimanere nel team nonostante una lesione all’anca che lo perseguitava da quattro anni, limitando le sue capacità di gioco. Il suo orgoglio lo spingeva a sfidare il dolore, ma ammetteva frequentemente che il giorno successivo a ogni partita era impossibilitato a muoversi a causa dei dolori che avvertiva.
Navas è un autentico vincitore e non riesce a tollerare di vedere il Sevilla in difficoltà, sia al Bernabéu sia in qualsiasi altro campo. Negli ultimi tre incontri in cui la sua squadra ha battuto il Real Madrid in quel stadio, era presente in campo. La prima vittoria risale proprio a vent’anni fa, il 22 dicembre 2004; la seconda è avvenuta nella Supercoppa di Spagna del 2007, quando il Sevilla di Juande Ramos trionfò con un punteggio di 3-5 al Bernabéu, conquistando così il titolo.
Recentemente, si sono celebrati ben 16 anni dalla terza vittoria, accaduta il 7 dicembre. In quella occasione, il Sevilla ha trionfato con un punteggio di 3-4 contro una rivale sul campo, con Manolo Jiménez e Bernd Schuster alla guida della squadra nel 2008. Jesús Navas ha fissato standard difficili da eguagliare, sia in termini di trofei conquistati che di presenze, avendo collezionato 705 partite con la maglia andalusa. Il suo successore, Pablo Blanco, ha raggiunto poco più di 400 incontri. Navas, originario di Los Palacios, ha lasciato un segno profondo in termini di affetto e stima, ricevendo applausi in ogni stadio. Ha vissuto una serata indimenticabile nell’impianto più moderno attualmente disponibile fino alla riapertura del Camp Nou. Sebbene non sia stata la conclusione sperata, avendo visto il suo club perdere, l’esperienza è stata comunque altamente gratificante.